Cucina

Come scegliere la struttura della cucina

Basi e pensili devono essere realizzati in materiali sostenibili, ossia riciclati e/o riclabili, come alluminio, acciaio e legno, e quest’ultimo (massello o truciolare) deve provenire esclusivamente da foreste gestite in modo responsabile.

ALLUMINIO

Anche gli elementi strutturali meno visibili (ma fondamentali) come piedini, zoccoli, profili di basi e ante, gole e ripiani interni possono essere sostenibili se realizzati in alluminio (già di per sé a basso impatto perché riciclabile al 100%) e preferibilmente di ‘seconda fusione’, ottenuto cioè dal riciclo di oggetti esausti: un procedimento che consente di risparmiare il 95% di energia rispetto a quella necessaria per produrre l’alluminio come materia prima, estraendola dalla bauxite.

IL PANNELLO ECOLOGICO

È realizzato al 100% con legno riciclato (da potature, imballaggi, pallet e casse di frutta, trucioli e residui della lavorazione del legno) che, una volta ripulito, viene lavorato con processi a basso consumo di energia e minime emissioni di C02. Il prodotto finale è un ecopannello in legno pressato solido, compatto, indeformabile e durevole. Certificabile in ‘classe E1’ per basse emissioni di formaldeide, è disponibile nella versione ‘Leb’ (la più bassa emissione di formaldeide al mondo) e Idroleb, ossia impermeabile.

L'ACCIAIO

Tra i più resistenti e riciclati in Italia (386.895 tonnellate solo nel 2018) e definito materiale ‘permanente’ perché riciclabile all’infinito senza che perda le sue qualità originarie, l’acciaio è un elemento strutturale a basso impatto che, indistruttibile, rende la cucina praticamente ‘eterna’... tanto più se si sceglie una struttura componibile formata da moduli in acciaio montabili e smontabili (da sé!) per permettere di adeguarsi facilmente a nuove esigenze e a modifiche.

IL LEGNO MASSELLO

Per la struttura, non solo si ricorre al legno massiccio derivante da foreste e piantagioni sostenibili, quindi certificato FSC (Forest Stewardship Council) o PEFC (il Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di Certificazione Forestale), ma si utilizzano solo alberi vecchi delle specie più disponibili (come gli abeti) che, una volta tagliati, vengono sostituiti da piante giovani che crescendo, grazie al processo di fotosintesi, sottraggono naturalmente CO2 dall’atmosfera.

Testi

Elena Favetti e Paolo Manca