Giardinaggio

Come si fa la composizione Km zero

Sara Malaguti

Sara Malaguti  •  Flowerista

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Scopri come realizzare una composizione di fiori a km zero, ecosostenibile e creativa.

Olga non ha paura di svegliarsi all’alba, né degli insetti, né della burocrazia doganale, che a volte blocca i suoi preziosi bulbi alla frontiera. Non ha avuto paura nemmeno di chiamare ‘Olga’s Flower Farm’ la sua azienda agricola che coltiva fiori a km zero a Erba (CO), sebbene in Italia qualche anno fa, questa parola fosse quasi sconosciuta. Oggi è diverso, il suo progetto ha fatto strada e intorno a lei c’è una rete di produttori (o meglio, produttrici) che come lei hanno deciso di investire sul mercato del fiore reciso, superando il concetto di vivaio e aprendosi alle visite del pubblico, alla vendita diretta dei bouquet, ai workshop e agli eventi.

Ma c’è anche una rete di fioristi che da lei acquistano varietà antiche. La presa di coscienza che anche i fiori contribuiscono a incrementare l’inquinamento, sia per l’uso intensivo di pesticidi sia nei passaggi da un paese all’altro, è cosa recente. Una coltivazione del fiore a km 0 vuole venire incontro anche a queste esigenze. Olga ogni tanto ha paura della grandine, del sole cocente, del vento troppo forte, questo sì. Ma quando si tratta di rimboccarsi le maniche e andare tra i filari di dalie «a vedere come stanno, non c’è paura o stanchezza che tenga», dice: «La soddisfazione è immensa».

Con lei si può partire dalla scelta dei fiori direttamente nel campo e poi realizzare sul posto la composizione. Inutile dire che la durata del mazzo in questo modo raddoppia.

Occorrente

  • flox
  • physocrpus
  • dalie
  • heuchera
  • kenzan*
  • zinnie
  • cosmos
  • amaranto
  • digitalia

Come si fa

  1. La scelta della palette colori comincia dal campo, e le dalie sono le regine di questa stagione. Scegli il fiore protagonista e prosegui per accostamento: se un fiore è stonato rispetto a quello che hai già in mano, non raccoglierlo.
  2. Prepara la ciotola. Quella usata da Olga ricorda il design giapponese, ma ogni altra forma va bene, purché sia abbastanza larga da ospitare il kenzan.
  3. Posiziona il kenzan, versa l’acqua nella ciotola e inserisci per prime le foglie di heuchera. 
  4. Lateralmente metti un fiore a spiga, nel nostro caso la digitalis. È sempre bello che uno di questi di fiori a spiga, fiero e vigoroso, svetti dalla composizione.
  5. Procedi per piccoli gruppi omogenei per portamento o altezza, per esempio con i ricadenti come i flox. Dall’altra parte, diametralmente opposta, ci sarà l’altro ricadente, ovvero l’amaranto.

 

*kenzan: è il tipico supporto giapponese usato per l’ikebana, un basamento circolare di piombo del Ø di circa 8 cm dal quale fuoriescono piccoli aghi inclinati a 45°, in cui vengono infilati i fiori.
Si compra su Amazon e costa da 7 euro fino a 20 circa; esistono anche set da 3 o 4 di forme diverse, rotonde, ovali e rettangolari.

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