Prima & Dopo

Prima & dopo: recuperare e osare geometrie seventies

Nella casa degli anni'70 che era stata dei suoi genitori, Barbara e suo marito hanno seguito le proposte coraggiose dell'architetto: colori e decori geometrici dell'epoca avvolgono pezzi di famiglia e nuovi mobili su misura, parola d'ordine: osare sempre!

Non è facile ristrutturare e vivere in quella che era la casa dei propri genitori:  il primo pensiero che Barbara ha condiviso con l’architetto: «Rivoluzionare ambienti pieni di ricordi non è semplice. In più, noi abitavamo in un appartamento d’epoca con i soffitti alti, mentre qui era tutto più compatto» racconta. «Avere incontrato l’architetto Stefania Bruschi di Studio Suitom è stata la nostra fortuna: lei ci ha letteralmente liberati da tanti pregiudizi riuscendo a creare la casa perfetta per noi».

Le scelte fatte

Barbara e il marito volevano soprattutto un grande soggiorno e ampie armadiature. «La prima cosa che ho proposto è stata eliminare l’ingresso che, onestamente, qui non aveva senso» dice Stefania Bruschi, «così il living è quasi raddoppiato e gode praticamente di un doppio affaccio grazie alla parete in ferro e vetro che lo divide dalla cucina». Con un gioco di nicchie, il soggiorno guadagna una grande parete attrezzata e il disimpegno della zona notte tanti armadi e persino una zona lavanderia.

Il tocco di stile

«Prima eravamo per le tinte neutre, ma Stefania è stata bravissima a tirare fuori i colori che erano in noi senza che ne fossimo consapevoli!» sorride Barbara. Così tutte le stanze si sono riempite di colori e di geometrie: il bagno degli ospiti sfoggia un decoro vivace ma elegantissimo (da copiare!) in giallo senape e il soggiorno vibra di verde e arancio che sembrano arrivare direttamente dagli Anni ’70.

Testi

Elena Favetti

Progetto

Stefania Bruschi di Studio Suitom

Foto

Marta D’Avenia