Il vintage sposa il design. Nella foto, la padrona di casa legge alla finestra, accanto alla lampada Panthella da terra [Verner Panton per Louis Poulsen, 1971, cm 130h]. Adagiati sul pavimento, in diagonale rispetto alla direzione delle assi del parquet, ci sono due tappeti Kelim, disegnati dalla stessa Mette [Base212, da cm 80x100], riescono a legare tra loro pezzi di grande personalità: il divano e le poltrone in pelle anni ’60, il tavolino Subeybaja [1979, Santa&Cole], la libreria vintage in teak.
Atmosfera giocosa. Tra colori e grafismi, spiccano le linee bianche degli arredi: le sedie cult scandinave Anni ’50, FDB J110, di Hay come i cavalletti asimmetrici Loop Stand Frame sui quali poggia il piano del tavolo da pranzo. Sulla sinistra, vicino alla canna fumaria ‘rustica’ in mattoni, lampada Panthella, design Verner Panton [Louis Poulsen]. Sulla poltrona, cuscino con matrioske [Base212].
Copia l'idea: per stemperare le linee dritte di mobili e complementi, scegli oggetti e dettagli décor ‘tondeggianti’: dalla carta da parati ai piatti appesi, alle lampade Sixties [qui Topan, design Verner Panton, &Tradition]
La cucina basic. È allineata sui due lati lunghi: su uno, nella foto qui a destra, gli elementi sono accostati liberamente, intorno a fuochi&forno freestanding [Ariston]; sull’altro ci sono le basi con un top continuo in Corian®, che include il lavello e lo scaffale fai-da-te in multistrato.
Dettagli di stile. Le fughe scure tra le piastrelle danno risalto al look rétro della cucina. Lo spremiagrumi anni ’90, Walita [Philips by Alessi] è affiancato ai candelieri e al tagliere, in mdf, disegnato da Mette [Base212].
Chiaroscuro in grigio. Nella mini-camera, di forma irregolare, un gioco di toni neutri dà maggiore profondità. Nello specchio Anni ’60 si riflette la carta da parati Spear [Ferm Living].
Il letto, tra le pareti, risulta quasi racchiuso ad alcova, con un piacevole effetto di intimità. In più, è vestito in modo soft con una trapunta lavorata [Quilt Prime Starcharcoal] e tanti cuscini trendy [Au Maison e Base 212].
Per il suo bimbo, Mette ha decorato la parete con tante carte a fiori sul giallo e ha dipinto in questo tono vivace l’armadio. Letto, panchetta e banco erano del nonno (il papà di Mette) da piccolo!
Siamo ospiti di una designer danese che mescola, con rigore nordico, mobili ‘second hand’ e pattern geometrici. Qui tutto è in armonia, niente è di troppo.
Mette è designer e da anni seleziona i pezzi per il sito di web-shopping Base 212 (si può dire che ha influenzato il gusto dei danesi!). Si presenta parlandoci del suo stile:
Trovo eccitante il modo in cui gli oggetti di design e di décor possono apparire diversi a seconda del ‘peso’, che si sceglie di dare a ciascuno, a seconda di come li si dispone.
In questa casa che ha comprato per sé e il figlio, affascinata dallo spazioso living illuminato da 4 finestre, Mette, per esempio, ha sistemato i tappeti in diagonale rispetto al parquet... e con questo e altri ‘trucchi’ ci dà una lezione di equilibrio tra la fantasia e il rigore.
Siamo a Vesterbro, quartiere di Copenhagen che da zona a luci rosse negli ultimi anni si è trasformato in zona ‘in’, tutta negozi e ristorantini, con un punto d’attrazione speciale: l’ex-mercato del bestiame che ospita oggi mostre d’arte ed eventi.
Insomma, una parte della città ideale per una personalità effervescente come quella di Mette. Un altro dei motivi fondamentali che le hanno fatto decidere di stabilirsi qui (nonostante il quinto piano senza ascensore...) è la luminosità nordica che irrompe al piano alto e che lei ha saputo esaltare con il bianco ai muri e a terra e il black&white scelto per gli arredi, cucina compresa.
La padrona di casa/designer ci illustra ancora meglio cosa intende per mix&match:
È sempre importante mantenere un certo filo conduttore, che si tratti di una forma geometrica o di un colore. E senza escludere i contrasti, per esempio io amo i materiali naturali come il legno e il sughero, e cerco di combinarli con quelli opposti, sintetici, ma anche con i colori fluo.
Come abbiamo visto, Mette ama circondarsi poi di disegni romantici e di piccoli oggetti-ricordo. Così la casa riflette la sua linea estetica, libera da convenzioni ma armoniosa.
La camera del bambino, come tutta la casa, ha quell’atmosfera che solo i mobili vissuti sanno dare. In più, la mamma ha scelto arredi che sono stati pensati a misura di bimbo e non generici mobili di recupero. I toni pastello sul mini guardaroba, la carta da parati fai-da-te e vari dettagli décor (che sono anche giochi) rallegrano l’ambiente.