Tavolo-scrivania e tavolino della coll. Vegetable Collection [Cadriano], disegnati da Vito come il tappeto Wagasa [Vito Nesta Grand Tour] e il paralume decoro Piatti per [Texturae] della lampada Anni ’50, libreria [Ikea].
Carta da parati Showa, design Vito Nesta per la coll. Italian Wall
Couture di [Limonta] e, sopra, due opere di [Pasquale Gadaleta].
Sedia Eames Plastic Armchair DAR [Vitra, cm 62,5x60x83h €370],
poltrona Ten di [Driade] rivestita con tessuto di Vito per [Imarika].
A parete, dall’alto, piatti Maharaja
[Les Ottomans] e Cairo e Natsumi [Vito Nesta Grand Tour, ø cm 21 e 28]. Sul mobile, tra le ceramiche
bianche, il vaso InDito, una delle ‘sue’ mani [tutto Vito Nesta Grand Tour] e una caraffa [Rosenthal].
Carta da parati Masami [Texturae] e, sul tavolo, tessuto Las Palmas Sunrise [Vito Nesta Grand Tour], entrambi design di Vito. vassoio Kyma, di Serena Confalonieri per [Sambonet] con lastra decorativa in porcellana Florilegium, di Vito per [Rosenthal].
Carta da parati Showa, design di Vito per Italian Wall Couture di [Limonta]. Poltrona e pouf The Enchanted Mountain, di Vito per
[Imarika], come il tessuto dell’altra poltroncina
Niente è scontato nella mansarda di Vito Nesta: dalla libreria a centro parete al mix di texture.
È uno dei protagonisti più interessanti della nouvelle vague dei designer italiani. Nonostante la giovane età, Vito ha già collaborato con aziende del calibro di Sambonet, Roche Bobois, Limonta, Riva 1920 e Les Ottomans, solo per citarne alcune. La sua è una creatività poliedrica: negli anni ha disegnato tessuti, carte da parati, arredi, piatti... E ha lanciato un proprio brand, Vito Nesta Grand Tour, che raccoglie le sue ceramiche ispirate ad atmosfere esotiche e mondi lontani.
Le scelte fatte
Africa e India, l’amore per i viaggi e una certa nostalgia per l’eleganza Anni ’50 hanno guidato Vito nel comporre il sottotetto in cui abita, recuperato con una ristrutturazione dieci anni fa. La passione per il décor gli è stata instillata dalla bisnonna materna: la sua casa era un vero regno del décor. Da bambino, si innamora delle carte da parati che la nonna si faceva recapitare da Parigi, dei vetri di Murano, di un enorme coccodrillo imbalsamato che aveva trasformato in tavolino... La sua prima casa milanese è stata come una tela bianca sulla quale disegnare il suo mondo.
Il tocco di stile
La ultra-creatività di Vito non stanca, anche in questo casa di dimensioni... normali, grazie allo ‘sfondo’ bianco, perfetto per accogliere ogni... fantasia!
Le ceramiche sono una passione e si trovano un po' ovunque in casa. Forme e colori, ispirazioni e provenienze diverse. L’insieme risulta armonico grazie a tre ‘storie’ che comunicano tra loro ma hanno anche vita propria. La serie in bianco quasi-classico; i piatti che formano macchie di colore rotonde; le statuette diverse ma tutte di ispirazione etnica e sacra.
La casa è un mix di epoche: nella zona studio del living Vito riunisce ricordi di famiglia e oggetti disegnati da lui con pezzi di design cult e altri antichi. L’insieme è fresco, nulla risulta di troppo. Merito del tutto-bianco e dei 3 colori che rimbalzano qua e là: rosso, giallo e blu.
Ti piace lo stile della casa? Ecco 3 regole per replicare lo stile esotico
SCEGLI UNO SFONDO NEUTRO Opta per il bianco: ne esistono infinite tonalità, calde e fredde. Puoi consultare le raffinate cartelle colore di Wilson & Morris.
ABBINA LE TEXTURE CON CORAGGIO Più fantasie floreali possono convivere perfettamente. Per combinarle, il consiglio è fare in modo che abbiano un tema colore simile (qui, per esempio, sono su sfumature pastello con solo il verde più acceso), e che alternino fantasie piccole (ideali su superfici ampie) a disegni più grandi per i complementi o per zone più circoscritte (una porta, per esempio).
RAGGRUPPA GLI OGGETTI SECONDO UN ‘TEMA’ Le collezioni di oggetti diversi possono convivere se crei piccoli gruppi di oggetti che hanno in comune il materiale, il colore o la forma.