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Casa passiva: gli interventi che puoi fare se abiti in un condominio

Trasformare l’esistente significa migliorare il benessere ambientale. Scopri i lavori che puoi fare in condomino per aumentare l'efficienza del tuo appartamento.

Isolamento

  1. Fai fare da un ingegnere esperto in diagnosi energetiche una ‘indagine termografica’ della facciata: grazie a una serie di ‘scatti’ realizzati con una speciale termocamera a infrarossi, si individuano i ponti termici che, assemblea condominiale permettendo, devono essere isolati con la tecnica della facciata ventilata.
    Il condominio non ne vuole sapere? Puoi farti dire dal tecnico quali sono i ponti termici che riguardano il tuo appartamento e risolvere il problema con il cappotto interno: basta posare a ridosso dei muri perimetrali più freddi delle lastre isolanti spesse almeno 4 cm, rifinite con lastre in cartongesso spesse 1,3-1,5 cm.
  2. Si possono sostituire i vecchi serramenti con modelli certificati per case passive o, almeno, che abbiano un ‘basso valore di trasmittanza termica’ che, nella scheda tecnica di prodotto, viene espressa in W/m2K: per una finestra dall’eccellente potere isolante, oggi il valore varia tra 0,6 a 1,20 W/m K.

Ventilazione

  1. Adotta un sistema di ventilazione controllata con recupero di calore detto ‘puntuale’ o ‘decentrato’ [come Vitovent 100-D di Viessmann], che filtra inquinanti, pollini e allergeni e recupera oltre il 90% di calore dall’aria viziata e umida che verrà espulsa. Compatto e non invasivo perché privo di canalizzazioni, è perfetto per gli appartamenti esistenti: si può montare in ogni ambiente facendo un foro passante da 25-20 cm nella parete perimetrale.
  2. Sfrutta il doppio affaccio del tuo appartamento per rendere il ricambio d’aria più rapido, efficace e meno dispendioso. Apri contemporaneamente due finestre su pareti opposte della casa o, se hai un secondo piano, apri una finestra sotto e una sopra vicino alla scala, così sfrutterai ‘l’effetto camino’, grazie al quale l’aria calda e viziata tenderà a salire rapidamente e a trovare una ‘via di fuga’ altrettanto velocemente dalla finestra aperta al piano superiore.
  3. Adotta infissi dotati di un invisibile sistema di ventilazione automatica [come I-Tec Ventilazione di Internorm] che, grazie a un aeratore (con filtri antipolvere e antipolline) collegato a un sensore, consente un ricambio d’aria salutare e controllato, senza dover aprire la finestra.

Impianti

  1. Puoi riscaldarti con un camino o una stufa a camera stagna certificati per case passive: sono totalmente ermetici, prelevano l’aria per la combustione dall’esterno e non dall’ambiente in cui sono installati (nel quale altrimenti servirebbe una presa d’aria di almeno 100 cm2 che provocherebbe dispersioni di energia). Due stufe perfette per case passive sono la stufa a pellet ermetica Ecofire Anna, in classe di efficienza energetica A+ [Palazzetti, cm 61x54x119h € 3.709 la versione da 9 kW] e la stufa a legna a controllo elettronico E929 T Hermetico Ardesia, con focolare ermetico BCS dalle performance elevate e dalle ridotte emissioni [Piazzetta, ø cm 58x153h € 5.655].
  2. Hai un terrazzo? Puoi farci installare i pannelli solari termici ad alta efficienza compatti e modulari, progettati appositamente per le superfici piane di piccole dimensioni poiché sono già inclinati su apposite staffe. Per esempio, il Sistema Stratos 4S Rotoshield di [Cordivari] è adatto anche per zone dove la temperatura scende a -20 °C.
  3. Se devi ristrutturare il bagno, puoi installare sotto il piatto della doccia, annegandolo all’interno del massetto del pavimento, un particolare dispositivo che recupera il 30-40% di energia termica contenuta nell’acqua di scarico della doccia, come Bee di [Innova da €700]: l’energia verrà riutilizzata per preriscaldare l’acqua fredda dei miscelatori del bagno e della cucina e lo scaldabagno.
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Paolo Manca

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