Giardinaggio

A scuola di fiori con La Fiorellaia: il Girasole

Una sua follower l’ha definita una ‘spacciatrice di gioia floreale’: Cecilia Paganini (La Fiorellaia) è una profonda conoscitrice dei fiori, ma soprattutto ne è un’amante... contagiosa. Tra consigli pratici e curiosità, ci regala conoscenza e bellezza e questo mese ci parla del girasole.

Durante gli allestimenti in trasferta di questa stagione, sono rimasta incantata dalle distese immense di girasoli del centro Italia, così ho deciso di raccontarvi alcune curiosità su questo fiore. Sicuramente il girasole è noto per il suo l’eliotropismo, da cui prende anche il nome, ovvero quel fenomeno per cui i fiori seguono la direzione del sole. Durante il giorno, infatti, il capolino si muove da est a ovest e la notte ritorna per orientarsi verso est e iniziare di nuovo il movimento il mattino successivo. Oltre che esteticamente molto bello, il girasole è un fiore versatile: si usa in cucina, e non solo per i semi e l’olio che ne viene estratto, ma anche per la radice che, nel caso del girasole selvatico altro non è che... il topinambur! Vi ho stupiti? Inoltre, dai fusti è possibile ricavare la carta, mentre dai petali una tintura gialla... Ce n’è davvero per tutti i gusti!

Oggi vi propongo una composizione estiva dal sapore campestre. Il girasole connota le composizioni floreali in modo molto netto, dando subito un sapore agreste. E io ho deciso di assecondarlo. Per dare la percezione del campo di spighe e dell’aridità di questa stagione, ho pensato di accostare i fiori di girasole ai fiori secchi, per esempio il finocchietto, e alcune varietà di graminacee. Una delle caratteristiche sensazionali di questa composizione è che potrete farla essiccare, per poi godervela a lungo. Lasciatevi sorprendere ogni giorno dalla trasformazione dei vostri fiori!

Occorrente

  • vaso
  • spugna da fiorista
  • supporto per spugna da fiorista
  • finocchietto essiccato
  • graminacee: pampas, aristida e cortaderia essiccata
  • girasoli
  • broom bloom
  • lagurus essiccato

Come si fa

  1. Metti la spugna già bagnata e livellata sul supporto e inserisci all’interno del vaso scelto.
  2. Inizia con i rami più esterni: in particolare dal finocchietto, reciso in diverse altezze e inserito come base, per avere un’idea del volume della composizione finita.
  3. Inserisci le graminacee a riempimento. Io ho scelto pampas, aristida e cortaderia per avere tonalità e forme differenti.
  4. È il momento dei girasoli: recidi i gambi a diverse altezze per dare movimento. Io ho creato sul lato sinistro una linea diagonale con le teste dei fiori, mentre sulla destra ne ho inseriti due per avere un effetto asimmetrico.
  5. Ad alcuni dei miei girasoli iniziava a ‘cadere la testa’, segno di maturazione avanzata. Ho rimosso i petali e li ho inseriti nella composizione comunque, per godermi i loro ‘cuori’.
  6. Ho dato infine un ultimo tocco con lagurus essiccato e broom bloom, per aggiungere dinamicità alla composizione ed ecco fatto, il vaso di girasoli è pronto!

 

Curiosità. Cosa fa sì che i girasoli seguano costantemente il sole, da est a ovest? È il ritmo circadiano, il loro orologio biologico interno che è sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte.

Super trick. Stai creando la tua composizione e ti accorgi che alcuni dei girasoli stanno per appassire? Non buttarli via! Rimuovi delicatamente i petali (verranno via molto facilmente proprio perché il fiore sta per farli cadere naturalmente) e utilizza solo il ‘cuore’ dei girasoli per la tua composizione: darai ai fiori una seconda vita!

Testi

Cecilia Paganini

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