In cucina intorno al tavolo da lavoro
il mood è fresco e rilassato, complice la palette che sembra profumare di
crema e menta. Le vecchie piastrelle sono decorate con ritagli di illustrazioni ornitologiche. Idea da copiare!
Gli armadi a muro, adesso, sono un magazzino perfetto per calici e piatti. La semplicità delle ghirlande di lampadine sospese in mezzo alla stanza produce un effetto festa d’estate!
Nello scaffale in fondo allo studio, si affastellano collezioni di terracotte, cesti e scodelline di legno nella libreria costruita dai moduli in legno componibili [Les Petites Emplettes].
Nello studio, il tavolo costruito assemblando un piano in multistrato di betulla e dei cavalletti, offre anche spazio per lavorare. Il mix di sedie vintage e la lampada di ramoscelli della designer Véra Rybaltchenko [Les Petites Emplettes €1.400] suggella l’atmosfera informale.
Divani e tavolino sono realizzati utilizzando scatole multiuso in pino marittimo, realizzate su modello delle casse per il trasporto dei vini, possono essere assemblate per combinare decine di arredi custom made [queste sono di Les Petites Emplettes]. Il divano le sfrutta come pianale.
La zona lounge è posizionata a incastro tra la cornice dentellata del camino e la finestra che promette una bellissima vista sui prati che circondano il castello.
La scala tortuosa conduce ai livelli superiori. Anche qui, le piante e la smaltatura in verde di porte, zoccoli e boiserie sembrano portare la natura
in casa.
Nella camera matrimoniale la testiera è una delle invenzioni estemporanee della padrona di casa: la libreria è composta dai cubi in legno multiuso in pino marittimo che nei vari ambienti della casa creano arredi diversi [Les Petites Emplettes].
Tris di specchi sul lavabo in ceramica traslucida: mutano le dimensioni ma non l’essenza. Su pamono.it ne trovi di simili, tanti e tutti super vintage!
Tris di specchi sul lavabo in ceramica traslucida: mutano le dimensioni ma non l’essenza. Su pamono.it ne trovi di simili, tanti e tutti super vintage!
Una gita in campagna, un colpo di fulmine, un trasferimento che ribalta le carte del destino. Ricomincia così la storia di una famiglia e di un vecchio castello. Rinato con pochi pezzi trasformisti e un mood tutto crema&menta
Château de Dirac è il nome del castello che Isabelle e il marito Hubert hanno scoperto durante una gita fuori porta, un’estate di qualche anno fa. E, probabilmente, è l’ideale di chi sogna una vecchia casa da arrangiare e decorare salvando i muri segnati da crepe e tappezzerie, le porte a tripla bugna, il bollitore da scaldare sui fuochi anneriti.
«Dopo il nostro rientro a Parigi, io e Hubert abbiamo passato 4 mesi chiedendoci se l’idea di trasferirci con le nostre figlie in una campagna sperduta della Charente non fosse una follia», ricorda Isabelle, «ma poi, insieme, siamo giunti a una conclusione. Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una!». Mollati l’appartamento e le rispettive carriere, la famiglia trasloca nell’antico château e stabilisce in una delle ale riadattate l’atelier di Les Petites Emplettes, il marchio di accessori per la casa creato nel 2005 proprio da Isabelle e Hubert. La grammatica stilistica di casa&bottega riflette il loro amore per gli oggetti semplici e naturali, nei materiali e nel concetto: arredi fai-da-te o di recupero, multistrati e legni grezzi, tracce minime o campiture piene di verde brillante. Tutte scelte che donano al living un’irresistibile allure coloniale.
Come ogni leggenda vuole, il castello di Dirac, costruito nell’arco di più secoli e con vari rimaneggiamenti, cadde in rovina. L’ultimo ammodernamento, prima dell’arrivo di Isabelle, pare sia stato fatto intorno al 1940 e ancora oggi se ne conservano le tracce. «Le sezioni di carta da parati che ho salvato come un ricordo della storia della casa risalgono agli anni della seconda guerra mondiale» spiega Isabelle. «Perché cancellarle? Perché coprire di intonaco le crepe? Le imperfezioni raccontano qualcosa, la perfezione no» spiega con orgoglio.
Le modifiche più rilevanti effettuate da Isabelle per rendere abitabile una porzione del castello riguardano i tetti, l’impianto elettrico e quello idrico, nonché la costruzione di una sala da bagno che sa inserirsi con discrezione nel preesistente. Come? Adottando piastrelle bianche e complementi naturali.