Donna moderna
Ispirazioni

Come arredare una villetta d’epoca degli anni ’20

Una villetta sulle colline torinesi diventa lo scenario per un recupero fatto di elementi d'epoca (e di famiglia), arredi contemporanei e tanta originalità.

La casa risale al 1927 e per la proprietaria di casa (restauratrice) la ricerca degli elementi da inserire per arredarla si è trasformata quasi in una missione. Il suo desiderio era scovare mobili e complementi della stesso periodo (o quasi) dell’abitazione.

In tutta la casa è stato fatto un grande lavoro di recupero di infissi e pavimenti tra cui il parquet in acero, meraviglioso ma molto rovinato della camera da letto e la pietra grigia di scale e corridoio che ha trovato nuova vita.  Nella casa predomina il bianco nei muri e negli infissi. Stessa cosa per i due divani posti a elle davanti al camino e per la libreria che sembra ‘scomparire’ nella parete. Un involucro neutro, come scelta progettuale, per mettere in risalto gli elementi d'arredo d'epoca e di design.

 

Il leitmotiv di questa casa è il fluire costante della natura da fuori a dentro e da dentro a fuori. In cucina trova posto un tavolo da esterno vintage con le gambe verdi che si raccordano con il colore del muro e della cappa. Il pavimento in cementine originali, che dialogano con il decoro del top in marmo del tavolo è stato magistralmente recuperato. I mobili della cucina provengono da una vecchia casa di famiglia.


Dalle portefinestre del living il giardino entra in casa passando per la veranda in una esplosione di luce, aria e verde. All’interno, il restauro curato dalla proprietaria, ha dato risalto alle mensole decorate, alle lesene e alle cornici a stucco sul soffitto. Il giardino è dominato da un grande albero sul quale si arrampica una casa. Quella che può sembrare una semplice casa sull’albero in realtà è un’opera d’arte: listelli in legno e metallo sono posizionati attorno ai rami in modo che l’albero stesso possa continuare a crescervi attorno.

 

Sai come restaurare il parquet a listoni?

Prima di tutto occorre trattare la superficie con uno sverniciatore universale, e non con la carta vetrata, che invece cancellerebbe le venature originali. Dopo aver lasciato asciugare alla perfezione, eliminare con l’aspirapolvere tutte le tracce di materiale residuo. A questo punto stendere due mani di un prodotto turapori e lo stucco per colmare eventuali crepe.

Una volta che il pavimento sarà asciutto, si passa alla finitura: stendere due o tre mani di vernice trasparente, in modo da lasciare a vista le venature.

 

 

Testi

Elena Favetti e Alessandra Barlassina

Foto

Serena Eller/Vega MG