Illuminazione

Scuola di luce: illuminare il bagno

Occuparsi di illuminotecnica vuol dire riflettere e prevedere con anticipo su quali saranno o potranno essere i caratteri dei vari spazi e le esigenze di chi li abiterà. Pensando al bagno ci troviamo subito di fronte a due opposte necessità, una luce ‘chirurgica’ e una rilassante.

Per conciliare queste due istanze abbiamo chiesto consiglio a Matteo Vivian, consulente tecnico e commerciale di Delta Light.

Prima la sicurezza

L’acqua del rubinetto è un ottimo conduttore di elettricità e così anche noi: mani bagnate, piedi scalzi, lavandini pieni sono tutti rischi per la nostra incolumità. Non stupisce quindi che le normative per la luce in bagno siano particolarmente rigorose. Si parte dalla zona 0 per indicare i punti di massimo pericolo elettrico (come l’interno della vasca da bagno), fino alla zona 3 per indicare le aree a basso rischio (come le pareti lontane dall’acqua). Il numero determina quindi dove mettere o non mettere i punti luce in bagno.

Luce diffusa

La prima luce che accendiamo entrando in bagno dovrebbe essere la luce principale. Una plafoniera o dei faretti che illuminino uniformemente la stanza senza creare troppe ombre. Oppure una lampada a sospensione a centro stanza, che dia luce diffusa. Questa luce deve essere abbastanza intensa da illuminare tutto lo spazio, ma non abbastanza forte da abbagliarci, soprattutto se utilizziamo il bagno di notte o la mattina appena svegli. Se non si riesce a trovare un buon equilibrio tra luce diurna e notturna, la soluzione è utilizzare un variatore che, con l’utilizzo di lampadine compatibili, permette di avere sempre l’intensità giusta.

Sulla specchiera

«Nella maggior parte dei bagni vedo luci che illuminano lo specchio e non la persona» osserva Matteo Vivian. «Per la specchiera ideale c’è solo un posto dove prendere spunto: i teatri». Lo specchio infatti serve per vedersi, truccarsi, radersi... la luce deve quindi provenire da più direzioni, per evitare di gettare ombre sul viso, e deve puntare direttamente su di noi, in questo caso anche abbagliandoci.

Un tocco scenografico

Un trucco semplice di cui adoro l’effetto è il faretto sopra l’angolo della doccia o della vasca opposto alla testa. Una luce concentrata, a pioggia [ndr: proveniente dall’alto e diretta verso il basso] per scolpire il corpo con ombre nette regala un risultato scenografico e rilassante».

Testi

Stefano Grignani - @grignoste

Foto

disegni Silvia Magnano