Le travi a vista, ridipinte di bianco e accostate a materiali ultramoderni come la resina, anche in ambienti
non troppo alti apportano un effetto decorativo ‘vecchia Parigi’
e definiscono lo spazio senza soffocare la struttura originale.
La struttura della cucina [Ikea] monta ante [Plum], personalizzate con un verde studiato ad hoc. Da notare il pensile a specchio che nasconde la caldaia. piani in Corian® (bianco) e in quarzo effetto marmo nero. orologio Eye Clock [Vitra].
Trattandosi di uno spazio ampio, in cucina le scelte più comuni sono il bianco, il beige o il legno. Ma il verde non è un colore come gli altri: questo oliva è la tonalità più vicina alla natura, crea un effetto giardino, e a suo modo è ‘neutro’; inoltre è un tono freddo, che non sovrastimola. E qui la cucina è in un suo ‘teatrino’, una scatola bianca che fa da sfondo riposante.
Sedia Bertoia Side Chair [Knoll], poltroncina TulipTM Chair Armchair [Knoll], sedie imbottite vintage di André Simard. Nella parete delle finestre, a sinistra specchio Mirror Clover S, di Eric Gizard [Asiatides], opera La chambre de Matisse di Derek Hudson [Galerie Polka].
Sul camino, lampada Snoopy [Flos, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Fotografie: con rami in bianco e nero Eric Gizard Serie n. 1 del 2016; ragazza in metropolitana
di Aleksandr Kitaev.
Coffee table IKB® by Yves Klein, divano Boho [Maison
de Vacances], poltrone vintage di Pierre Guariche, poltrona verde Little Tulip di Pierre Paulin per [Artifort]. Quadro Les Poulpes di Derek Hudson [da Galerie Polka].
Sospensione Satellite [Gubi], Sgabelli vintage di Pierre Paulin per Thonet [Galerie le Cube Rouge]. Sulla destra, opera Oeuvre lumineuse di Chul-Hyundai Ahn [Galerie Paris Beijing]; le statuette in legno vengono dall’isola di Timor. Sul camino, quadro di Bram van Velde.
Il disimpegno lungo e stretto, che collega la zona notte a quella giorno, è stato strategicamente spezzato a livello cromatico: una metà ridipinta di bianco – quella più vicina alla cucina – un’altra metà di grigio. Parliamo di strategia perché il colore scuro visivamente avanza su quello chiaro e diminuisce l’effetto a imbuto di questa difficile zona di passaggio.
Con un po’ di fantasia e di senso pratico, il comodino
è stato progettato come un mobile continuo con l’armadio, eliminando a monte il problema dell’incastro tra gli spazi ridotti. «La semplicità riguarda il sottrarre ciò che è ovvio e l’aggiungere ciò che ha senso» ci insegna il designer statunitense John Maeda. C’è forse qualcosa di più vero? La finitura naturale che vedi è quella del multistrato di betulla.
Specchio di Sarah Lavoine, sospensione Alton [Nordlux], poltrona vintage rivestita con tessuto di [Kvadrat], opera di Luis Rodrigo presso [Galerie Bailly].
Zellige di [Ateliers Zelij]. Puoi trovare zellige
originali e bejmat per pavimenti anche da [Mosaic Factory]: spedisce direttamente in Italia. Per specchi dalla forma irregolare, guarda la sfiziosa proposta made in France di [M-Nuance]. Lo sgabello è Bubu II, cromato platino [XO].
Il nome zellige deriva dall’arabo ‘al zulaycha’, ovvero pietra lucida. La zellige è una ceramica smaltata, irregolare, realizzata con acqua
e argilla pressata in stampi di legno e poi tagliata in quadrati da 10x10 cm, quindi cotta al forno una prima volta, smaltata, e cotta una seconda volta. Il formato usato per i pavimenti è prodotto in maniera identica, ma tagliato in una dimensione di cm 14x4,5 (di media) e spesso ben 2 cm: viene chiamato ‘bejmat’.
Portate le travi a vista per guadagnare qualche centimetro in altezza, si è scelto di usare solo il bianco per rendere protagonisti gli arredi e i quadri, passione dei proprietari. Ma non si è rinunciato al colore, che irrompe in una cucina irresistibile: Alzi la mano chi la vuole copiare!
Il duo creativo formato da Julia Schmit e Anne Fath stavolta ha centrato l’obiettivo in un appartamento arroccato sopra Rue Paradis, a Parigi, nel X arrondissement: Catherine, la proprietaria, le ha incaricate dopo aver trovato questo spazio atipico che presentava tante potenzialità ma anche difetti...
Le scelte fatte
Il primo input? Migliorare la luminosità: le travi spogliate dai controsoffitti e riportate a vista hanno fatto guadagnare fascino e centimetri preziosi. E nelle camere è stato inglobato il sottotetto, per slanciare le altezze e aprire nuovi lucernari.
Il tocco di stile
Pochi colori scelti con cura e tratti dai dipinti appesi alle pareti: il verde oliva, un tocco di blu, pennellate di giallo limone. Se si resta fedeli alla palette scelta, lo stile diventa più armonioso.