I lucernari – uno relativo alla veranda, l’altro alla zona notte – hanno due scopi: ampliare la luminosità e rendere visivamente connessi tutti gli ambienti.
Il living che si stende tra lucernari e cementine damier [Pavimenti Sansone] era un semplice vano accessorio fatto
di quattro mura e un porticato.
Il recupero ha mantenuto l’involucro di pietra calcarea e ha aggiunto una struttura svincolata dalla preesistente,
autoportante e antisismica. Poltrone [Blanco Tappezzeria], lampada Uccello [Alessi].
Mise en place con piatti Shabbychic [KnIndustrie]; pentola [Cookut], teiera MilMil [Covo], set colazione Tulip [Kinto €36], vaso-fruttiera Duplex [Branciforti €142]. Tutto da [Abitare].
La veranda è incastonata in una montatura di lastre: il pavimento di vetro è coperto da un tetto di vetro
che evita infiltrazioni; il lato corto invece è aperto per la ventilazione. Luce Asola [Ligne Roset], appendiabiti Tripod [Officinanove, in vendita da Abitare].
Una ristrutturazione che ha saputo sfruttare tutti gli spazi a disposizione di questa mini casa: soluzioni geniali, giochi di altezze e materiali. Una sfida... all’ultimo metro quadro
In Sicilia, a ogni casa padronale in stile Liberty era annessa una ‘carretteria’, cioè una sorta di garage ante litteram: al posto dell’auto, vi sostavano cavallo e carretto. Questa era una di quelle: oggi invece è il bel mini appartamento che la proprietaria ha ricavato dalla casa di famiglia, dando carta bianca all’amico designer Marco Schilirò.
Lo spazio di 50 mq su due piani, e senza un dehors, poneva una bella sfida: ricavare tutti gli ambienti necessari, inclusi due bagni, e dare una sensazione di contiguità con l’esterno. Le soluzioni sono state: ricavare una doccia ‘in quota’; giocare con pavimenti di vetro ricavando una specie di serra al piano di sopra, che dà una sensazione di verde e luce anche al piano di sotto.
La ristrutturazione di questa casa intesse una moltitudine di materiali emozionali: ferro, corten, vetro, legno, piastrelle che riprendono i vecchi smalti siciliani, resina e calce con riflessi azulejo sulle pareti. «Il layout ruota intorno alla doccia del primo piano: sospesa sul vuoto del vano scala, è visibile dal living e dalla camera attraverso lucernari e trasparenze» precisa il designer.
Il limite della mancanza di spazi esterni è stato eliminato con una veranda ‘aperta’. «I piccoli spazi si gestiscono in fretta e - dice la proprietaria di casa - quando rientro, mi fanno sentire al sicuro».