Architetti & Designer

Architetti & Designer: Elena Salmistraro

Fin da bambina disegnava per comunicare... Oggi è ‘colorata’ e solare come i suoi progetti, nei quali riversa tutta se stessa per emozionare chi li guarda.

Product designer e artista, vive e lavora a Milano. La cura per i dettagli è uno dei suoi mantra. I suoi lavori esprimono una grande libertà creativa, eppure quasi tutti hanno tratti riconoscibili che li riconducono subito a lei. Cosa stimola la sua creatività?

Ogni mio progetto ha un pezzo di me al suo interno, e penso che ciò gli conferisca coerenza e riconoscibilità. Quest'idea, ad esempio, è stata anche lo stimolo per disegnare i Most Illustrious, dove ogni designer è ciò che disegna. Questo perché, almeno nel mio caso, l'esperienza personale, il background culturale e le emozioni giocano un ruolo importante nel processo creativo. Tutto ciò che mi incuriosisce e affascina rappresenta uno stimolo continuo, e ovviamente ci sono alcuni elementi che ritornano spesso, come gli animali, i mostri, gli elementi naturali, così come i richiami alle tradizioni artigianali e all'arte. Mi piace reinterpretare ciò che mi circonda, unendo passato e presente, tradizione e innovazione.

Uno dei suoi progetti più amati dal pubblico è senza dubbio quello dei Primates per Bosa. Ci può raccontare come sono nati?

Avevo visto in TV un documentario sulle scimmie, e i loro colori e volti mi avevano molto colpito; erano meravigliosi. Così, per un periodo, ho disegnato scimmie senza sapere bene dove sarei arrivata. Erano per lo più illustrazioni, tele e disegni sparsi. Mi interessava capire in che modo potessi appropriarmi di quelle forme. Nel frattempo, durante quell'estate, come sempre, mi trovavo ad Ortigia, e le teste di moro hanno catturato la mia attenzione. Il collegamento è stato immediato: i volti presenti nei miei disegni e la tradizione siciliana mi hanno suggerito come applicarli. È lì che è nata l'idea e successivamente ho dedicato molto tempo a definire le forme, le texture e i dettagli. Sono convinta che la loro forza risieda anche nella capacità di mostrare complessità e innovazione.

La ceramica sembra essere un materiale che la stimola molto. Sì può dire che è il suo materiale preferito?

Sì, la ceramica occupa un posto speciale nel mio cuore. È un materiale che ho studiato a fondo ed è sicuramente uno dei materiali che amo di più lavorare. Oltre ad avere una lunga storia e una profonda connessione con la tradizione, mi affascina la sua incredibile versatilità, che permette di sperimentare con forme e texture audaci. Ho iniziato a modellarla da giovane e ricordo questa costante sfida tecnica che richiedeva pazienza e attenzione. È un processo di lavorazione che richiede tempo e cura. Purtroppo, oggi non ho molto tempo a disposizione per dedicarmi personalmente alla modellazione, ma è sempre piacevole vedere un pezzo prendere forma e trasformarsi in qualcosa di unico. Non posso però dire che sia l'unico materiale stimolante. Ognuno ha le sue peculiarità e sfide, che mi piace sempre esplorare.

Che bambina era Elena? Io la immagino intenta a disegnare per ore e ore, usando mille colori…

Che bell'immagine... Posso dirti che fin da piccola ero molto creativa e curiosa. Il disegno è sempre stato un modo naturale per esplorare le mie emozioni e comunicare, poiché ero molto timida ed introversa. Mi è sempre piaciuto creare storie, personaggi e mondi fantastici perché era un momento di gioia e scoperta, in cui potevo esprimere liberamente me stessa. Inoltre, ho avuto la fortuna di avere genitori che mi hanno sempre supportato e aiutato a coltivare la mia passione, che mi ha portato fino ad oggi.

Al Salone 2023 ha presentato il divano Grumetto per Busnelli. Come si è confrontata con la progettazione di un divano che è anche un esempio di ecodesign sostenibile?

Non era la prima volta che disegnavo un divano, quindi partivo già con una maggiore consapevolezza e conoscenza rispetto alle volte precedenti. Proprio per questo motivo, ho cercato di sfidarmi aggiungendo complessità al progetto. Grumetto è un divano componibile che non segue le forme rigide tipiche della sua tipologia, ma si comporta più come un agglomerato di piccole isole. Ogni singola parte ha un valore unico. Inoltre, essendo completamente sfoderabile, ogni componente può essere sostituito e riciclato. C'è anche una versione che è completamente rivestita con un meraviglioso tessuto ottenuto dall’attento recupero di bottiglie di plastica bianca.

Una delle mie priorità è lo studio dell’armonia delle forme, ricercata nell’espressività degli oggetti, nell’animismo, nella poesia delle storie... L’emozione è a tutti gli effetti una funzione dell’oggetto, per me.

  • 2013 - Sedia Equations for dreamers [Elena Salmistraro Collection]
  • 2015 - Lampade MRDN [Seletti]
  • 2016 - Tavolo basso Nazca [Durame]
  • 2017 - Vasi Primates [Bosa]
  • 2018 - Figurine Most Illustrious [Bosa]
  • 2019 - Mobile appendiabiti Grifo [Altreforme]
  • 2020 - Tappeto della collezione Space Escape [Moooi]
  • 2021 - Tavolino Sangaku [Driade]
  • 2022 - Maniglia Dune [DND]
  • 2023 - Divano Grumetto [Busnelli]

[Il ‘progetto’ più recente] È la nuova Summer Limited Edition di fazzoletti Tempo. Si chiama ‘Le forme della Gentilezza’: 6 pattern che rappresentano l’amicizia, l’amore, la condivisione, l’empatia, la natura e il rispetto.

Testi

Claudio Malaguti