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Alla Biennale la piccola foresta in crescita dello Studio Effekt

'Eco to ego' dello Studio Effekt indaga il tema di come l'architettura può rispondere ai bisogni del pianeta

Nell'ambito della Biennale di Architettura di Venezia (fino al 21 novembre), alle Corderie dell’Arsenale spicca l’installazione ‘Ego to Eco’ dello studio di architettura danese Effekt.

Al centro, una foresta in miniatura di 1.200 piantine che cresceranno durante la manifestazione, grazie a un sistema di coltivazione idroponica controllato da Copenhagen.

Alla fine della mostra, le piante saranno ripiantate come parte di un intervento di forestazione urbana in Danimarca che dovrebbe assorbire più di 1.000 tonnellate di CO2 in 50 anni.

L’umanità sta affrontando la sua sfida più grande. Considerando l’imminente pericolo del cambiamento climatico, la perdita degli habitat e l’impoverimento delle risorse naturali, dobbiamo ripensare al modo in cui viviamo su questo pianeta (Studio Effekt, impegnato in vari progetti 'ecologici')

Il progetto Growtable mette in mostra idee diverse per vivere, costruire, produrre, consumare e rivitalizzare gli ecosistemi dai quali dipendiamo e dei quali siamo parte rispondendo a quesiti urgenti: 'Come possono gli edifici funzionare come ecosistemi? È possibile che le comunità urbane diventino autosufficienti? L’architettura può aiutare le persone a riconnettersi con la natura?'.

'Ego to Eco' si basa sull'idea di creare una mostra con un impatto positivo duraturo. Questo modo di pensare e progettare è un approccio e una metodologia applicati da Effekt in tutti i suoi progetti negli ultimi anni di pratica. Considerare gli aspetti sociali, ambientali ed economici di qualsiasi progetto può aiutare ad affrontare alcune delle più grandi sfide contemporanee. Utilizzando questo approccio, lo Studio vuol proporre comunità vivibili, sostenibili e convenienti e masterplan che possano essere adottati in tutto il mondo.

Testi

Giusi Silighini