Fino al 26 febbraio 2026 la Fondazione studio museo Vico Magistretti presenta 'Superpergiù 60 sedie in 60 anni', un viaggio affascinante nel rapporto quasi ossessivo che il grande designer milanese ha coltivato con uno degli oggetti più iconici del design: la sedia.
“Ho una passione un po’ vergognosa per le sedie”, confessava Magistretti nel 2003. Una frase che racconta molto del suo modo di progettare: rigoroso, essenziale, incapace di accontentarsi. La sedia, diceva, “non perdona nulla”. E proprio da questa sfida nasce una parte fondamentale del suo lavoro. Nel 1980 allestisce allo Studio Marconi di Milano Vent’anni, venti sedie, poi replicata a Londra come Twenty-one years, twenty-one chairs per il Designers’ Saturday.
Oggi la Fondazione riprende quella storia e la amplia: Superpergiù 60 sedie in 60 anni nasce direttamente dal ricchissimo archivio Magistretti. Il curatore, Luca Poncellini, ha letteralmente abitato l’archivio per mesi: lettere, schizzi, prototipi, accordi, modelli, cartelle stampa, appunti decifrati con pazienza. Un materiale prezioso che permette di ricostruire non solo la storia dei progetti, ma il modo stesso in cui Magistretti pensava, correggeva, ripensava.
La mostra si sviluppa su due livelli: una timeline visiva con disegni originali e fotografie di oltre 60 sedie, alcune famose, altre dimenticate, alcune realizzate, altre rimaste concept. E un percorso narrativo fatto di taccuini, intuizioni, collaborazioni, aggiustamenti, ripensamenti e anche qualche ostacolo produttivo.
Tra le sedie esposte non mancano i celebri “suppergiù”: una dozzina di sedute progettate da Magistretti per essere testate, provate, migliorate. Un laboratorio aperto che racconta quanto la sua ricerca non sia mai stata lineare, ma sempre viva, curiosa, critica.
Fondazione Vico Magistretti, www.vicomagistretti.it
