Foto di gruppo con calendula. Da sinistra: Assessore Maran, Prof. Cristina Pasqualini – Università Cattolica del Sacro Cuore, Cristina Protti, volontaria del Parco, Silvio Anderloni – Direttore del CFU/Italia Nostra, Pres. Riccardo Casalegno – Associazione Parco Segantini.
CasaFacile > News > Milano Smart Park Segantini: ci vediamo al tronco!
A Milano l’area dell’ex Sieroterapico si trasforma da centro di ricerca medica nell’800 in un nuovo concetto di verde urbano grazie alla collaborazione di privati cittadini e dell’amministrazione comunale
'Ci vediamo al tronco'. Questo è stato il saluto rivolto al pubblico dal Presidente dell’Associazione Parco Segantini, Riccardo Casalegno, a margine dell’incontro che si è tenuto venerdì 11 maggio presso lo Urban Center di Milano.
Con questo evento aperto a tutti, l’Associazione ha voluto tracciare un primo bilancio dell’esperienza più che positiva - e ancora in divenire - di collaborazione pubblico-privato sul tema della gestione del verde in zona 6 (metropolitana Romolo), iniziata con uno scontro e migliorata con il tempo grazie al dialogo. Lo stesso Assessore all’Urbanistica e al Verde Pubblico Pierfrancesco Maran, intervenuto nel dibattito, ha specificato che “questo modello vuole diventare replicabile in un network di aree verdi urbane interconnesse, per migliorare la qualità della vita e ridare alla comunità un senso di appartenenza”.
Ma cosa è accaduto in concreto nell’area dell’ex Sieroterapico, oggi denominata appunto Smart Park #Segantini? I residenti si sono trovati nel 2012 con case nuove appena comprate e una distesa di terra di risulta che sarebbe dovuta diventare parco, ma non si sapeva esattamente come e quando; si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato a piantare alberi e a ripulire la vicina roggia Boniforti, di loro iniziativa. Il Comune, inizialmente molto scettico, ha poi compreso le ragioni e la buonafede degli autoproclamati 'contadini urbani', apprezzando soprattutto il coinvolgimento di altre associazioni, più strutturate e longeve, come Italia Nostra. È stato quindi convocato un tavolo per mettere a sistema lo sforzo dei singoli, a cui hanno preso parte anche la Fondazione Cariplo, le Università Cattolica, Bocconi e Bicocca e alcune Onlus per il recupero dei soggetti svantaggiati.
Ecco nel dettaglio le attività già realizzate e quelle in agenda:
I giardini edibili condivisi 'Ortimisti', per conoscere la terra e i suoi ritmi – ne sono già stati creati 3 e ogni domenica i volontari organizzano incontri e visite guidate al loro interno.
Le centraline “Ilaria” per conoscere la qualità dell’aria, costruite dal FabLab con gli studenti dell’Istituto Feltrinelli di Milano, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università di Milano-Bicocca.
Un auditoriumall’aperto chiamato “Parcoscenico” per concerti e altri eventi culturali gestiti insieme all’Auditorium dell’Orchestra “La Verdi”.
Un’oasi naturalistica con nuova piantumazione e sistemazione della roggia Boniforti.
Un percorso dei 5 sensi per la fruizione consapevole di quanto il verde può offrire, accanto ad un’area giochi per bambini.
Strumentazioni wifi in grado di fornire informazioni, assistenza e riconoscimento anche alle persone con disabilità e malate di Alzheimer.
Monitoraggio scientifico per misurare l’impatto sociale del progetto, in collaborazione con l’Università Bocconi e l’Università Cattolica.
In attesa di vedere la realizzazione di tutto questo, auspicabilmente entro un anno, il prossimo appuntamento è per il 17 giugno, con la “Grande Festa dei Parchi”, un’intera giornata in via di organizzazione a Milano. Chiunque può partecipare, unico requisito: amare il verde in città.