Niente gambe in acciaio ma in legno multistrato piegato come seduta e schienale. Un unico materiale. La sedia Grand Prix di Arne Jacobsen venne subito celebrata come un prodigio di tecnica. Per darle maggior resistenza, le gambe si incrociano a X sotto la seduta e per maggior leggerezza hanno una sezione cruciforme.
Jacobsen disegnò anche un tavolo ‘Grand Prix’, pure quello 100% in multistrato, che oggi non è più in produzione.
Negli Anni ’50, ispirandosi al lavoro di Charles e Ray Eames, aveva già realizzato sedute in multistrato piegato montato su un tubolare di metallo (la sedia Ant del 1952 fu un primo tentativo, a tre gambe, e la 3107 ne è l’evoluzione a quattro gambe, più robusta e stabile).
La Grand Prix è ergonomica: lo schienale sostiene la parte alta della schiena e si alleggerisce verso il basso, diminuendo anche la quantità di materiale necessario. Sembra riprendere le forme femminili e ben proporzionate del classico ‘vitino di vespa’ degli abiti Anni ’50. La quantità di copie e imitazioni in circolazione ne testimonia ancora oggi il grande successo.
Inizialmente era prodotta solo con le gambe in legno. Poi fu proposta (rendendola impilabile) anche con gambe in metallo, le stesse del modello 3107, altro best seller di Fritz Hansen. Esiste anche con le rotelle, nella versione a sgabello e per bambini. Ed è disponibile pure con seduta e schienale rivestiti.
designer: Arne Jacobsen (Copenhagen 1902-1971).
produttore: Fritz Hansen » fritzhansen.com
prezzo: da € 613.
progettata nel: 1957
idea: una sedia interamente in multistrato piegato.
materiali: legno multistrato.
segni particolari: non è mai uscita di produzione dal 1957.
curiosità: in realtà si chiama 3130 ma è stata nominata ‘Grand Prix’ dopo aver vinto il Grand Prix all’XI Triennale di Milano nel 1957 come miglior sedia