Piante grasse

Mangave: la succulenta dai due volti

Davide Cerruto Davide Cerruto

Un nuovo ibrido di agave dalle grandi rosette carnose è stato lanciato sul mercato delle piante in decine di allegre varietà. Oltre ad essere instagrammabile, la Mangave cresce in fretta ed è facile da coltivare.

Tra le piante cosiddette 'architettoniche' (dalle linee nette e geometriche, amate da designer e architetti) le succulente occupano un posto speciale. Le agavi, ad esempio, sono splendide, ma se il giardino o il terrazzo sono di taglia small diventa difficile convivere con una pianta che può allargarsi a dismisura con i suoi uncini micidiali.

Oggi esiste un’alternativa che si chiama Mangave, democratica crasi dei nomi dei due genitori, la celeberrima Agave e la sconosciuta Manfreda, una succulenta senza spine, con foglie ondulate e texture interessanti.

La Mangave unisce il meglio dei due mondi: il portamento e la raffinatezza dell’Agave e la crescita compatta e i pattern colorati della Manfreda. E porta in dote una gestione facilitata, perché le spine sono più morbide, e questo aiuta anche in fase di trapianto o semplicemente quando devi ricoverare le succulente per l’inverno.
La Mangave difficilmente supera i 60 cm. Ma il suo sviluppo è rapido e puoi ottenere un punto focale sul terrazzo nel giro di poche stagioni. Inoltre esistono sul mercato molte varietà tra cui scegliere, caratterizzate da originali combo di forme e pattern: foglie rosse e larghe, oppure verdi e fini, ma anche argentee, variegate di bianco, maculate e via dicendo. La mia preferita? Mangave 'Spotty Dotty', pianta compatta con foglie verdi brillante spruzzate di macchioline porpora.

Come si coltiva

Come tutte le succulente, la Mangave non tollera eccessi di acqua, ma devi garantirle una messa a dimora in un terreno drenante, meglio se sabbioso, o marcirà dopo il primo temporale. D’inverno la lasci totalmente a secco, mentre in estate la bagni un filo in più, senza esagerare, e dai un po’ di fertilizzante. Puoi provarla in piena terra, in un giardino roccioso, ma dalla Mangave il meglio lo ottieni in contenitore, perché puoi sbizzarrirti con mille design e ottenere risultati differenti. Di certo non sbagli se la metti in un vaso non troppo grande, appena più largo della rosetta centrale, in modo che le foglie ricadenti diventino tutt’uno con il vaso.

 

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Davide Cerruto

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Walters Gardens, Inc. e Mad About Mangave