Piano cottura in vetroceramica FHC 604 4C T BP da cm 58x51 ha 2 piastre da 1200W, 1 piastra da 1800W e 1 piastra da 750W/2200W, con
touch control [Franke].
Piano cottura in vetroceramica FHC 604 4C T BP da cm 58x51 ha 2 piastre da 1200W, 1 piastra da 1800W e 1 piastra da 750W/2200W, con
touch control [Franke].
Piano cottura a induzione Crystal FH 604 2I 1FLEXI T PWL da cm 59x52 con
Sliding touch control, regolazione progressiva da 1 a 9, riconoscimento automatico della pentola,
1 piastra 1400W – Booster 200W, 1 piastra 1400W, 1 piastra 2300W – Booster 3000W, 1 piastra 1400W, potenza massima regolabile, funzione stop&go, funzione scalda vivande e funzione booster [Franke].
Piano cottura a induzione Mythos FHMT 905 1I 2FLEXI da cm 88x52 con sliding touch control, regolazione progressiva da 1 a 14, riconoscimento automatico della pentola, 4 piastre 2100W + 1 piastra 3700W (diametro 26cm) - zona Booster 5500W, assorbimento totale 11.1 KW. Funzioni automatiche: stop&go – scalda vivande – bagnomaria – cottura delicata [Franke].
Tutto quello che devi sapere sui piani cottura in vetroceramica e a induzione per cucinare senza fornelli a gas
Devi cambiare o comprare il tuo primo piano cottura e non puoi (o non vuoi) installare i fornelli a gas? Vuoi sapere quanta energia elettrica consumano e quale tipo scegliere?
Qui ti spieghiamo i pro e contro dei piani cottura elettrici in vetroceramica e di quelli a induzione.
Come funziona il piano cottura in vetroceramica?
Il vetroceramica è un materiale a base di silicato di litio infrangibile e inattaccabile da sostanze corrosive e lavorato affinché non subisca dilatazioni termiche anche con alte temperature. Il piano cottura in questo materiale ha, sotto il top, delle bobine elettriche che generano il calore che, dunque, viene trasmesso alle pentole.
Vantaggi:
è perfetto in tutti quei casi in cui non sia possibile utilizzare il gas come combustibile
ha una superficie liscia che impedisce alle pentole di ribaltarsi in caso di urti accidentali
è facilissimo da pulire visto che, tra l'aktro, non ci sono ugelli che rischiano di otturarsi con l'uso.
Svantaggi:
il costo di gestione è maggiore rispetto al gas o all'induzione poiché il rendimento di questi piani è del 47% circa;
la superficie in corrispondenza delle bobine rimane calda a lungo anche dopo che il piano è stato spento; occorre, dunque, prestare attenzione a non scottarsi (ma la maggior parte dei nuovi piani segnalano con delle apposite spie che il piano è ancora caldo) e occorre togliere subito la pentola dal piano perché altrimenti il cibo rischia di bruciarsi;
se si intende utilizzare più di due fuochi contemporaneamente è bene dotarsi di impianto elettrico da 3/4,5 kW/h in grado di sopportare il carico di energia utile all'uso.
Come funziona il piano cottura a induzione?
Sotto il piano ci sono delle speciali bobine elettriche che generano un campo magnetico che si trasferisce direttamente alla base della pentola specifica (in ferro) trasformandosi in calore. In questo modo si abbatte quasi completamente la dispersione di energia poiché il rendimento è pari a circa il 92% (per fare un esempio, un litro d'acqua bolle in 3 minuti).
Vantaggi:
come i piani elettrici, anche quelli a induzione si installano ovunque non ci sia la possibilità di allacciarsi alla rete di distribuzione del gas;
le varie zone di cottura riconoscono immediatamente il fondo della pentola e generano il campo magnetico solo lì;
il piano cottura si scalda, di riflesso, solo del calore della pentola e non di calore proprio, quindi, una volta tolta la pentola il piano torna freddo quasi all'istante;
I piatti si cuociono uniformemente in minor tempo, dunque con minor dispendio di energia.
Svantaggi:
occorrono pentole specifiche dal fondo magnetico; in alternativa esistono degli adattatori da interporre fra il piano e la pentola;
nella maggior parte dei casi occorre potenziare l'impianto elettrico da 3 a 4,5 kW/h per poter utilizzare più di due zone cottura, anche se i piani di ultima generazione stanno ovviando, con nuove tecnologie anche a questo problema.