La scoperta delle pareti
realizzate in blocchi
di pietra negli Anni ’50 ha
segnato il punto di partenza
per la ristrutturazione di
questa casa a Verona, che si è vestita
di materiali tradizionali
in chiave contemporanea. I proprietari, Sofia e Mattia, hanno ristrutturato con
lo studio MIArchitettura. Divano, poltrone, sgabello e
credenza sono pezzi di famiglia
recuperati e ritappezzati; sedia
taglia xs Baby Chair Pantone 377
[Seletti]. Pavimento in
terrazzo veneziano [Castegnaro].
La cucina ha basi bianche, top in legno e pensili oliva che richiamano
il verde del giardino. La parete di fondo è libera da pensili, così da
lasciare in vista la pietra recuperata. Sotto la finestra è stato ricavato
un bancone snack sfruttando la profondità della strombatura. Cucina [Ikea] realizzata su progetto di Studio MIArchitettura e customizzata da Mattia;
sul top, bollitore 9093 [Alessi], brocca in ceramica [Carta da Zucchero] e
tazze [Ce Ceramic], sgabelli Charles Ghost [Kartell].
Per separare la zona servizi dal living c’è una
parete in legno di frassino laccato a poro
aperto color bianco caldo, fatta fare su misura
con parti apribili e parti fisse. Sedie Eames Plastic Side Chair RE DSR [Vitra] e Victoria Ghost [Kartell], sospensione
Tatou 1 [Flos].
I due antoni
che chiudono antibagno e scala della taverna
sono pieni, quello della cucina è in vetro in
modo da lasciarla in comunicazione visiva e
permettere alla luce di fluire libera senza
che i rumori e gli odori riescano a passare
[Falegnameria Scolari]. La scala che va in
taverna è illuminata
dal basso con un
sistema progettato
da MIArchitettura
per far risaltare la
trama della parete.
Per dare
risalto all’involucro gli arredi
sono ridotti al minimo: sofà
verde e sedute in rattan di
recupero, rimessi in forma. La vecchia poltrona rivestita in tessuto foliage porta il verde in casa. Quadro dell’artista Antonio
Tamburro, infissi [Polari], parapetti in vetro [Tecnovetro].
Tutti gli arredi del living sono di famiglia e dialogano tra loro grazie all’abbinamento con pezzi dal design minimale, come questo mobile con vetrinetta.
La
libreria trasparente
scompare e fa risaltare
i libri e gli oggetti che
ospita, come la radio
vintage di Mattia. Sulla libreria Sound Rack
[Kartell]: in alto, portariviste
Accademia [Hiro Design] e, in
basso, svuotatasche [Terrazzo
Italia]; sedia in ferro e velluto
[Lapiega Wire Design].
Luci da tavolo nh 1217 e Yanzi
Table [Artemide].
In bagno come nel living
e in cucina il pavimento è in terrazzo
veneziano, mentre per le pareti è stato scelto
un rivestimento a base di calce e polveri di
marmo in nuance. I sanitari sono matt e
sospesi, la doccia è delimitata da un semplice
cristallo per aumentare la sensazione di
leggerezza. l
Lavabo Elle e sanitari
Enjoy finitura Talco [Ceramica Cielo], rubinetterie in
acciaio inox Z316 [Zazzeri], box doccia su disegno
[Tecnovetro] e rivestimento Segui il tuo Istinto [Giorgio
Graesan], illustrazione [Daniela Zito].
«Volevamo che la cameretta
fosse versatile», dice Sofia,
«e le architette ci hanno
proposto di creare un unico
ambiente predisposto
per essere diviso in due con
armadiature a soffitto,
così che le bimbe
un giorno possano avere
spazi autonomi». Parquet in rovere [Fiemme 3000 da Daldosso Pavimenti], sedie
e tavolino su disegno di MIArchitettura, tessili da [120 Mameli Strasse].
Nel bagno della zona notte, a terra c’è una resina
a base cementizia in una nuance di grigio
abbinata al rovere biondo del parquet e al rivestimento
delle pareti in calce e polveri di marmo. Rivestimento pareti Segui il tuo Istinto [Giorgio Graesan], lavabo e sanitari [Ceramica Cielo], stampa [Desenio].
Una casa che si salva dalla demolizione quando se ne scoprono i muri in pietra. Un progetto che rende protagonisti i materiali locali e il loro colore neutro caldo, mentre cesella gli spazi con soluzioni architettoniche ultra funzionali
Quando Mattia e Sofia hanno deciso pensare alla vecchia casa di famiglia di lui, un edificio Anni ’50 affacciato su un parco con grandi alberi, a Verona. Dato che era molto malandata hanno contattato le architette Irene Bonomi e Marta Vassanelli di MIArchitettura: «È stata una sorpresa scoprire che la casa era costruita in spessi muri di pietra locale: questo ha convinto tutti a non demolirla, ma piuttosto a rinnovarla recuperandone l’anima» raccontano.
Le scelte fatte
Per rendere il living più luminoso, fluido e connesso con il verde esterno, le zone giorno e notte sono state invertite: ora la prima è a sud, mentre le camere a nord sono più fresche. L’ingresso, spostato lungo la parete di confine con i vicini, fa anche da zona cuscinetto e isola dai rumori.
La zona giorno, come da richiesta, è un unico ampio spazio eventualmente modificabile in futuro, se e quando servirà; salotto e pranzo sono separati da cucina, bagno e scala della taverna da un sistema di pannelli fissi e mobili in legno laccato che danno vita a scenari variabili. Sempre in tema di flessibilità, anche la stanza delle bambine ora è un unico locale che potrà essere diviso in due un domani, se servirà.
Il tocco di stile
Per rinnovare la casa senza perderne l’atmosfera originale alcune pareti sono state scoperte lasciando la pietra a vista e a terra si sono posati un terrazzo veneziano e un parquet in rovere che, insieme ai rivestimenti dei muri, danno un tocco materico e raw agli ambienti.
progetto Studio MIArchitettura - foto Marta D’Avenia - testi Elena Favetti