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6 spunti per arredare una casa tra design e vintage

Serena Scuderi

Serena Scuderi  •  Cappello a bombetta

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Scopri con me la casa laboratorio della coppia di creativi del brand 'Officine Gualandi'.

Ho fatto due chiacchiere con Renato e Tania, le menti e le mani che si nascondono dietro Officine Gualandi , un power duo romano che ha fatto del design artigianale un’arte con una riconoscibilità unica, il punto di forza. Con loro abbiamo parlato di creatività e della loro casa laboratorio, ricca di design ma anche di vintage e di ricordi.

 

Cos'è per voi la Creatività?
La creatività è una bacchetta magica. Sembra una frase bizzarra ma è esattamente così. Puoi farci di tutto ed è applicabile a qualsiasi ambito. E’ un super potere al pari dell’invisibilità, della manipolazione degli elementi atmosferici o del teletrasporto solo che, a differenza di questi, esiste davvero, in dotazione al genere umano dalla nascita. Se allenata e ben applicata, è una risorsa inesauribile, adatta a risolvere problemi infinitamente piccoli e smisuratamente grandi. In Italia questo lo abbiamo sempre saputo, basti pensare alle arti tutte, all’artigianato, all’industria, alla cucina, al linguaggio, all’ironia; detto in breve, siamo stati maestri di creatività nel pensiero e nella bellezza; ne abbiamo fatto una tradizione e sono passati tutti di qui ad imparare, per secoli.
Noi, non solo come Gualandi ma proprio come Tania e Renato, forse possiamo rinunciare a qualunque cosa ma non ai poteri di questa magia. Nelle vite di entrambi, in modi e forme completamente diverse, c’è sempre stata la creatività. Da quando la applichiamo alla ceramica si genera addirittura un campo magnetico nel nostro laboratorio a cui non sappiamo dare una spiegazione, ci colpisce con onde elettromagnetiche, assolutamente benefiche, di creatività, immaginazione, ottimismo, felicità!

Come descrivereste la vostra casa?
Uno spazio polifunzionale, quindi votato alla praticità, perché il nostro lavoro in parte si svolge anche qui, con uno stile un po’ nordico, colorato e molto Gualandi. Ci piacciono i colori, i materiali “caldi” e antichi, le geometrie e i formati maxi, il modernariato. Non troverete mai nella nostra casa minimalismo estremo, atmosfere nostalgiche o vintage, plexiglass, acciaio, resine, plastiche. Abbiamo arredato con diversi pezzi progettati da noi, alcuni dei quali li abbiamo anche venduti e altri realizzati esclusivamente per casa: librerie, tavolini, consolle, lampade, sculture, oggetti vari e persino giocattoli. Qualche arredo lo abbiamo trovato e ci siamo dovuti adattare, come la cucina ad esempio; piano piano interveniamo cercando, dove possiamo, di sostituirli o renderli integrabili con il resto.

Cosa non può mancare in una casa?
Tanta luce naturale. Un tavolo enorme oppure in alternativa, se non si dispone di spazio sufficiente, tanti piani come nel nostro caso. Numerosi punti luce. Una grande libreria bianca. Cuscini, anche prima del divano. Un minimo di ordine, quello un po’ ci manca.

Cosa cambiereste se poteste?
Un sesto della casa è occupato dalla nostra camera da letto ed è una proporzione che non ci convince. In generale, assegnare alla stanza da letto uno spazio grande ci sembra piuttosto inutile se pensiamo che per dormire (e fare l’amore) può bastare una piccolissima tenda! Partendo dal presupposto che gli appartamenti contemporanei non hanno grandi metrature, che spesso si lavora in proprio e che lo smart working da casa è sempre più realtà, è fondamentale settare l’organizzazione generale di conseguenza. A noi piacerebbe una camera da letto più piccola e avere qualche metro quadro in più negli ambienti comuni.

Qual è la stanza o il vostro angolo preferito?
L’ambiente comune per eccellenza, il salone. Lo viviamo tantissimo e abbiamo cercato di renderlo accogliente, informale, aggregativo. Qui lavoriamo, parliamo, giochiamo con nostro figlio Giovanni, riceviamo. È organizzato in più zone ed ha due punti di accesso, dalla cucina, alla quale è collegato, oppure dalla zona notte. Giovanni, dopo i primi passi compiuti con una certa sicurezza, ne ha immediatamente individuato le potenzialità come circuito da corsa!

L’oggetto dei desideri?
Uno solo?! Almeno tre e purtroppo li peschiamo tutti dal passato: la lampada Potence di Jean Prouvé prodotta da Vitra, il Radiofonografo Brionvega di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, la Lounge Chair & Ottoman di Charles e Ray Eames.

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