Case dei lettori

Una villa anni ’70 nella pineta maremmana

La casa al mare di famiglia dove tutto è stato conservato intatto dagli anni '70. Storia di una casa, di ricordi e tante icone del design

Elisabetta Pincherle è architetto e interior designer, ha scritto a Case dei Lettori non per raccontare un suo progetto ma per raccontarci la storia della sua casa di famiglia immersa nella pineta della Maremma, un posto per lei magico e che ha mantenuto intatto dagli Anni '70:

"Questa è la casa dell’infanzia, delle villeggiature, ma anche dell’adolescenza, con le prime fughe notturne e i baci sulla spiaggia; ma anche la casa dell’età adulta, della maternità, degli amici di famiglia, delle letture e della pigrizia. Sono molto felice di mostrarvela perché è il mio luogo del cuore e mostra che anche una casa di cinquant’anni fa può essere attuale e contemporanea senza necessariamente demolirla e ricostruirla ex novo."

Lasciamo a lei la parola per raccontarvi la storia di questa bellissima casa e dei suoi arredi che dagli anni '70 ad oggi sono diventati delle vere icone del design:

La mia casa al mare è una casa di famiglia, regalo di mio nonno Alberto ai suoi quattro figli: una villa grande divisa in quattro appartamenti, uno per figlio, e oggi dei nipoti. La pianta a ferro di cavallo è geniale: da un ingresso a corte comune, distribuisce gli appartamenti e permette a ciascuno, sul prospetto esterno, di avere un ampio giardino privato.

Meno geniale della pianta sono le finiture, ma negli anni '70 qualche scivolone architettonico c’è stato e non ha risparmiato questa casa!

Per me però resta il luogo più magico che ci sia!

Gli interni della casa non sono mutati dagli anni '70 e il mio intervento è stato solo minimale, per renderla più confortevole e rinnovarla negli impianti.
Sono originali i pavimenti di ceramica, le porte bluette, e soprattutto il taglio che non è stato modificato: 100 metri quadrati per tre camere da letto, due bagni, una cucina e un soggiorno molto piacevole. Un paradiso della mia infanzia, dove sono poi cresciuti anche i miei figli. 

Il soggiorno è caratterizzato da arredi dell’epoca scelti da mia madre nel 1970 e ora icone del design: i divani Sofa-Bank di De Padova, le luci a palla d’acciaio dei fratelli Castiglioni, la lampada alogena da pavimento Colombo di Oluce, le due poltrone gialle di Poltrona Frau, il tavolo Selene di Vico Magistretti per Artemide (mentre le sedie sono più recenti di Philippe Stark sempre per Artemide, le sedie originali sono oggi nella mia casa di Milano!).

Anche le grafiche alle pareti sono tutte originali, come le due litografie di Rodolfo Aricò e ancora semplici poster di mostre dell’epoca incorniciati. 

La camera dei ragazzi è stata modificata recentemente e vi è stato aggiunto un armadio di Tobia Scarpa degli anni '80, un letto a castello Ikea, mentre gli oggetti, come gli sci d’acqua appesi alla parete, sono degli anni '70. 

La camera da letto matrimoniale ha i letti originali in plastica bianca di Kartell, disegnati da Ignazio Gardella e Anna Castelli Ferrieri che ha firmato anche ii comodini rossi sempre di Kartell, rieditati recentemente in tutti i colori. Due sedie Selene di Vico Magistretti sono rimaste, e per scaldare l’ambiente è stata aggiunta una piccola consolle in legno e marmo dei primi del secolo.

La cucina è un modello originale e iconico di Arc-Linea, a cui negli anni 2000 ho aggiunto un blocco il laminato Abet in un divertente colore fucsia.

Il giardino è stato arricchito da un pergolato sopra un tavolo in muratura rivestito con le piastrelle di Mutina disegnate da Inga Sempé, che è una cara amica della proprietaria di casa. Intorno al tavolo ci sono sedie in paglia di Ikea mixate a sedie bianche e nere di De Padova originali degli anni '70.

Per conoscere meglio Elisabetta Pincherle, si può seguirla su Instagram @elisabetta_pincherle e visitare il suo sito www.pincherlestudio.com

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Progetto

Elisabetta Pincherle

Foto

Matteo Serpi