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Il gioco dei chiodini colorati non è più solo per bambini

Dal 1953 i chiodini colorati fanno giocare generazioni di bambini. Candidati al Compasso d'Oro 2018, diventano un'idea personalizzabile per decorare la casa

Il gioco dei chiodini colorati nasceva nel 1953 quando Alessandro Quercetti ebbe l'idea di usare dei fiammiferi di legno con capocchia in ceralacca colorata per creare disegni e mosaici su un cartone traforato.

Dopo 65 anni non solo il gioco dei chiodini esiste ancora anzi, addirittura si sono superati il miliardo e 500 milioni di chiodini prodotti e festeggiano l'anniversario con una candidatura ufficiale al Compasso d'Oro 2018.

Il gioco piacque subito per l'approccio ludico, educativo, formativo e didattico. L'idea fu talmente buona che oggi i chiodini sono diventati strumento per uno studio in corso presso il dipartimento di Neurobiologia del Karolinska Institute di Stoccolma, in collaborazione con il Centre de Recherche en Neurosciences di Lione, sulla plasticità del cervello umano.
Lo studio sta confermando che le abilità di un soggetto misurate durante il gioco con i chiodini, gesto che allena la mobilità fine, predicono le sue abilità linguistiche. 

Oggi i chiodini non sono più un gioco solo per bambini ma sono diventati anche per adulti con Pixel Art. Inseriti nelle tavolette traforate, i chiodini “pixel”, più piccoli di quelli tradizionali, permettono di riprodurre fotografie, ritratti, paesaggi e riproduzioni di opere d’arte molto accurate. E non solo: sul sito quercettiart.it carichi una tua foto, scegli il formato e realizzi la tua opera personalizzata! Un'idea originale da incorniciare.

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