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CasaFacile di Marzo 2024: l’editoriale del direttore

Un giornale di arredo non è semplicemente un giornale, ma un luogo in cui riconoscersi... Ti aspettiamo in edicola dal 1º Marzo 2024!

Un filo non troppo sottile collega il nostro stato d’animo e il modo in cui teniamo la casa. Al netto della normale routine, ordine&pulizia risentono di come stiamo. Dalla cantina al solaio, dall’armadio ai cassetti (quelli pieni di tutto e di niente) passando per scarpiere e librerie, trascurare certi disordini non è banale pigrizia: è indice di uno stato mentale.

Posso mettere seriamente mano al riordino degli armadi quando sono mossa da un’esigenza di rinnovamento, quando ho voglia di riscoprire il passato o sono determinata a liberarmene.

Il giorno in cui ho riempito sacchetti di vestiti da regalare, ho capito d’essere entrata in una nuova era in cui non mi consolava più conservare i jeans che indossavo il primo giorno di scuola del mio primo figlio, perché avevo fatto pace con il fatto che quei jeans non si chiudessero più e che mio figlio è una piacevole presenza oggi quanto era un bambino dolce e bizzarro allora, e non ho bisogno di restare là, ferma a quel ricordo tenendomi i jeans.

Mentre il giorno che ho smesso di rimandare la Grande-Pulizia-con-Riordino di tutte le librerie della casa, non era solo per un’esigenza pratica: avevo bisogno di rientrare nei libri letti come in una farmacia dell’anima a ritrovare le parole di tante menti belle. Il riordino non è stato breve, ma di certo terapeutico. In cima alla scala mi sono seduta a ricercare le pagine con le orecchie piegate, ripescando frasi che rinnovavano il loro potere di illuminare. Ho rivisto la disposizione dei libri: narrativa in ordine alfabetico, saggi e teatro a parte, uno spazio per i libri non letti, in attesa del loro momento.

E ho spostato la poesia a portata di mano, come i ‘farmaci da banco’. E cosa ci dici della fatica di pulire il bagno? - chiederete voi. Be’, dico che proprio lì, nel rituale di raschiare il calcare da un rubinetto e igienizzare il luogo dei bisogni più basilari si nasconde la possibilità di stare nel qui e ora, di tornare all’essenziale. Ma questa storia l’ha raccontata molto meglio di me Wim Wenders nel film ‘Perfect Days’, e se non l’avete visto dovete assolutamente recuperarlo...

 

Francesca Magni [Direttore]