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CasaFacile di Aprile 2023: l’editoriale del direttore

Un giornale di arredo non è semplicemente un giornale, ma un luogo in cui riconoscersi... Ti aspettiamo in edicola dal 4 Aprile 2023!

Credo che le persone si dividano in due categorie: quelle che considerano il sogno un motore verso la realizzazione degli obiettivi, e quelle che preferiscono tenersi alla larga dai sogni perché temono di restare frustrate. Chi mi segue sa a quale categoria appartengo... Però anch’io, sognatrice impenitente, devo confessare che qualche volta il sogno si fa più duro. Adesso, per esempio, con i figli all’università e il mutuo alle stelle, è più difficile pensare di ristrutturare un rustico in campagna o di fare migliorie in casa, tocca riportare gli occhi a terra, e pazientare. Me lo ripeto ogni giorno, e ogni giorno qualcosa sguscia via dal recinto della razionalità: cerca il modo per sognare lo stesso... Così, nella faglia tra il vorrei e il posso, si è fatto largo un pensiero che credo di avere ereditato dai miei genitori: il Sogno Possibile. cioè quello che puoi permetterti, più ‘un Zic’...

Quando desiderarono una casa in campagna, non potendola comprare, i miei chiesero in comodato gratuito a dei conoscenti la dépendance di una villa in collina: era decadente e disastrata, e non aveva il bagno, ma pian piano la resero abitabile, mia madre con il pennello e mio padre con la sua inesauribile creatività ‘circolare’ – ovvero l’arte di riciclare qualsiasi cosa. Era quello che potevano permettersi, più un Zic di coraggio per i lavori da affrontare (sì, mio padre creò un bagno dal nulla!). Allo scadere del comodato, trovarono una bifamiliare lì nei. pressi e la presero nonostante i vicini rumorosi, il giardino invaso da filari di vite in produzione e la vista della collina da sotto in su; era quello che potevano permettersi, più un Zic di pazienza per la situazione condivisa. Poi nel tempo riuscirono a comprare la porzione dei vicini; era quello che potevano permettersi, più un Zic di adattamento all’imperfezione del giardino, che non avrebbero. potuto ‘rovesciare’, ed è bello come tutte le cose imperfette ma amate.

Ora io non ho più spazio per dirvi qual è il sogno che covo adesso, ma ho capito che ogni tempo e ogni condizione deve averne uno, e che sia Possibile. un sogno più un Zic!

P.S. A casa mia dicesi ‘un zic’ una piccola quantità di qualsiasi cosa. Lo usate anche voi?

Francesca Magni [Direttore]