Casa dei sogni

CasaFacile di aprile 2021: l’editoriale del direttore

Un giornale di arredo non è semplicemente un giornale, ma un luogo in cui riconoscersi... Ti aspettiamo in edicola dal 7 aprile 2021!

Da quando abbiamo messo il letto in mezzo alla stanza ho capito una cosa: basta scardinare i “si è sempre fatto così” per fare conquiste sorprendenti. Prima aprivo gli occhi al mattino e vedevo un armadio. Un bell’armadio per carità, ma niente che mi infondesse l’entusiasmo necessario per iniziare la giornata. Con il letto davanti alla finestra ci siamo abituati a non chiudere le persiane (incredibile quanto poco ci voglia a cambiare abitudini: prima dormivo solo col buio pesto!), la mattina il cielo è rosa, sembra di essere sul ponte di una nave. Sembra che tutto sia possibile: stare al caldo nel letto ma godersi anche il fuori... La vista, con il piacere che procura, esisteva anche prima, ma io non lo sapevo: credevo che la mia camera fosse normale e girando il letto ho scoperto che è una camera da sogno.

Certo, è servito uscire dalla comfort zone: c’è chi teme che ci si senta poco protetti con il letto a centro stanza, chi obietta che non si può avere una lampada sul comodino (problema risolto con il compromesso di un filo elettrico che spunta in fondo al letto). È servito fare una scelta. A volte i sogni sono lì, ma crediamo che debbano caderci in testa. Invece i sogni sono sempre frutto di un ‘lavoro’: d’immaginazione, di fiducia, di critica, di coraggio. Sono frutto dei sì e dei no che scegliamo di dire.

Quando chiedo a qualcuno cosa deve avere la sua Casa dei Sogni, ricevo sempre la stessa risposta: Verde & Luce. Come sostiene Edward O. Wilson quando parla di biofilia, l’uomo è attratto da ciò che è vivente, in primis le piante; il verde è il colore che l’occhio vede meglio, di cui riconosce più sfumature. E la luce, be’, è la base del benessere: ovvio che alla casa dei sogni chiediamo quel che ci fa stare bene. Ma perché una consapevolezza comune a tutti non si tramuta poi in scelte coerenti? Perché, ad esempio, vanno a ruba in città i palazzi nuovi con finestre piccole incassate nei muri e balconi coperti, che avranno interni bui? Perché compriamo in complessi senza alberi?

Sogniamo, ma al momento della scelta ci dimentichiamo dei sogni, scordando che sono anche Bi-sogni. E non è questione di soldi: i palazzi di cui vi parlo sono costosissimi. Vengono scelti perché adesso le case in città le costruiscono così e non le mettiamo in discussione, come il letto di fronte all’armadio.

Quello che voglio dire è: la Casa dei Sogni potrebbe essere più a portata di mano di quanto crediate. A volte per averla basta scardinare un’abitudine...

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