Per accentuare la
sua immagine pop, il divano
è disponibile nei tre colori
bianco, nero e rosso. Courtesy @Centro Studi Poltronova, Serena Eller Vainicher
Il prototipo venne presentato
nel 1966 alla galleria Jolly di
Pistoia alla mostra
‘Superarchitettura’, in quel
contesto di reazione alla
‘superproduzione,
superconsumazione,
superinduzione al consumo, del
supermercato, del superuomo’,
Superonda suscitò subito
l’interesse di Poltronova.
Archizoom nacque
a Firenze ispirandosi
a un gruppo di
progettisti radicali
londinesi, Archigram,
che attraverso un
linguaggio ironico
aveva l’obiettivo
serio di denunciare
la crisi culturale
che stava vivendo il
mondo occidentale. (In piedi, Andrea Branzi con Paolo Deganello e le sorelle Morozzi,
1967. Foto Dario Bartolini. Courtesy Centro Studi Poltronova).
Una provocazione, un gesto politico, un simbolo di un nuovo modo di concepire il progetto architettonico: ancora convinti che Superonda sia nato nel 1967 semplicemente come arredo?
Un arredo ‘efficace nel gettare il panico’, così lo descriveva Ettore Sottsass, allora art director di Poltronova. Una provocazione, un gesto politico più che un divano, simbolo di un nuovo modo di concepire il progetto architettonico. Archizoom è stato un gruppo di progettisti d’avanguardia attivo dal 1966 al 1974, rappresentanti di quella che sarà poi chiamata Architettura Radicale.
Il punto di partenza è il rifiuto per il moralismo di cui accusano la generazione precedente: ribaltando le convenzioni e portando il kitsch a nuova bandiera, dichiarano la loro sfida estetica e ideologica. La ricerca radicale rompe con il design funzionalista e vira verso espressioni artistiche e concettuali, spingendo verso un uso più libero e autonomo dello spazio.
Infatti Superonda non è solo un divano – il primo senza scocca – è letto singolo e chaise longue. Ed è anche scultura, stimola la creatività e la fantasia dell’utente sfidando le convenzioni del tradizionale salotto borghese.