Volete mettere “a dieta” la vostra casa e organizzarla meglio?
Ci sono almeno 8 cose che dovete sapere...
- La disorganizzazione ha un costo altissimo: ci fa perdere spazio, soldi, tempo. Ecco un buon motivo per iniziare: non possiamo più permettercela!
- Il disordine influisce pesantemente sull’umore e sulle relazioni familiari («la casa è il nostro corpo più grande», scriveva Gibran). Impostare nuove abitudini va quindi a vantaggio della serenità di tutti.
- Una casa disorganizzata è come un corpo in sovrappeso: le diete “lampo” funzionano a breve termine ma poi si torna subito ad accumulare chili di troppo. Bisogna cambiare routine e stile di vita.
- Attenzione alla trappola del “nascondere”: comprare nuove scatole o armadi più grandi vuol dire tamponare un problema, non risolverlo.
- La soluzione? Ammettere il problema, diventare consapevoli e pianificare il cambiamento, proprio come quando organizziamo un viaggio che rimandiamo da tanto tempo.
- «Chi fa da sé fa per tre» non vale se stiamo riorganizzando la nostra casa: tutti i suoi abitanti devono collaborare.
- La regola delle cinque esse (metodo giapponese applicato dal brand Toyota negli anni ‘60) sono un buon inizio:
SCARTARE ciò che non ci serve.
SISTEMARE ciò che abbiamo conservato.
SPAZZARE con cura i nostri ambienti.
SISTEMATIZZARE, rendere standard le operazioni ripetitive
SOSTENERE, applicare il metodo anche ad altre zone della casa - Conoscete la regola del tre tocchi? Per prendere un determinato oggetto di uso comune devono bastare tre passaggi (esempio, aprire un’anta e poi un cassetto), ma se ne occorrono di più significa che l’organizzazione va migliorata.
Trovate tanti altri consigli utili nel libro “Spazio per la felicità. Liberati dalle cose inutili per una vita più piena” della Professional Organizer Elena Dossi @rinchiudetely
