All’ingresso c’è la zona studio: alla scrivania vintage trovata in un mercatino ho accostato una sedia dal look industriale. Sul top, oltre alla mitica Lettera 32 di Olivetti, c’è il calendario Timor di Danese (€119).
Protagonista del living è la libreria di gusto nordico degli Anni ’60, trovata in un negozio di mobili usati. È la cornice perfetta per le mie due mini collezioni: riproduzioni della Tour Eiffel (adoro Parigi!) e oggetti di epoche, forme e materiali diversi che mi diverto ad abbinare (come il candelabro di Paola C., il vaso di Industreal e la caraffa di Discipline). Lampada da tavolo Nesso di Artemide (€250). Vicino alla vecchia poltroncina rinnovata con il tessuto in lino Aina di Ikea (€7,99/m) ci sono il tavolino Occasional Table di Vitra (€233,53) e la piantana Tab di Flos (€230).
Tra le finestre, un mobile-office vintage. La pittura a parete, qui come in camera da letto, è CC 027.4 di Max Meyer, che mi è piaciuta per il bel tono azzurro un po’... polveroso.
Di recupero anche il divano Raffles di De Padova: il rivestimento senape non mi piaceva, adagiandovi sopra un copriletto di piquet bianco e dei cuscini in Toile de Jouy è molto più nelle mie corde. Sul muro ho appeso i quadri del mio artista preferito... mio padre, Christopher Pisk! Le tele sono appese in modo da creare dei giochi di geometrie e di chiaroscuri.
Amo i tavolini, forse non si era ancora capito... ma ne comprerei a bizzeffe! Perché sono utili (li uso spesso come mini-spazi espositivi) ma soprattutto perché li posso spostare in continuazione per creare nuovi ‘set’ in casa mia. Qui, ho fatto un groupage di due pezzi vintage, regali di amici: anche se di stili diversi, trovo che assieme siano perfetti. Nella foto a sinistra, accanto al divano c’è il più moderno Dan di De Padova (Ø cm 48x42h €340) con top bianco e base in alluminio. A terra ho voluto un parquet industriale con listelli in tante essenze diverse: mi piaceva l’idea di camminare su un pavimento naturale e non verniciato, per un effetto il più grezzo e caldo possibile.
Mi piace cucinare e, avrei preferito una cucina grande e separata ma... non si può avere tutto. La zona cottura è sì ampia, ma bianca e minimale (Abstrakt di Ikea) perché non risultasse invasiva. D’impatto, invece, il frigo Fifties di Smeg (FAB30RAZ1 €1.659), azzurro come le pareti del soggiorno. Per pranzare, prima avevo pensato a un bancone snack. Bello, sì, tanto che l’avevamo usato in un set con Ikea. Alla fine, ho scelto il classico tavolo: è più conviviale. È il mod. L’essenziale Fronzoni di Cappellini (cm 100x100 €1.030) che ho circondato con sedie di design recuperate, più la mitica 3107 di Arne Jacobsen bianca (da Mc Selvini, cm 55x 44x78h da €367).
L’unico ‘sgarro’ che mi sono concessa al total white della cucina è il rivestimento della fascia tra basi e pensili. Ho scelto delle piastrelle in bianco e nero con tanti decori diversi... un po’ effetto patchwork (serie Novecento di Made a Mano).
La camera ha un grande bow window che crea una maxi-nicchia luminosa: collocare il letto in mezzo alla stanza è stato, quindi naturale. Questo mi consente anche di girarne la testata con il cambiare delle stagioni. In estate, dormo rivolta verso la finestra per godere fino in fondo della luce e della vista, mentre d’inverno preferisco guardare il finto camino che ‘scalda’ l’atmosfera. Tende Aina (€55,90) su cavetto Dignitet (€9,99) di Ikea, paid Zoeppritz e sgabello Discipline €168).
Gli specchi per me sono come quadri e mi piace scovarne di forme sempre diverse nei mercatini, per poi appenderli in composizioni equilibrate. Lampada JJ Junior di I Tre (da €235).
Certo, un camino vero sarebbe stata un’altra cosa, però, quando nel negozio di un rigattiere ho visto questa bellissima cornice in legno ho deciso che doveva essere mia. Così, l’ho dipinta di bianco e l’ho appoggiata alla parete che definisce la cabina armadio. Sul top, troneggia il quadro con la carta da parati che, assieme all’amica e collega Elisabetta Viganò ho disegnato per la prima CF’s Collection, (presentata alla mostra ‘Made in CasaFacile’ durante il fuorisalone 2012 a Cascina Cuccagna), accompagnato da una serie di animali e oggetti vintage. Sotto, ho impilato la mia collezione di libri di home décor che ho raccolto nei miei viaggi.
Con i lavori di ristrutturazione ho spostato il ripostiglio, che ora ospita la lavasciuga a profondità ridotta WDYNS 642 D di Hoover (cm 60x44x85h €749) più cassettiera, scaffale e bidoni in metallo di Ikea. Inoltre, ho ricavato una cabina armadio attrezzata con tubi e mensole, più due mobiletti in metallo Ikea PS di Ikea (cm 119x 40x63h €72,50 l’uno).
Anche nel bagno ho dato sfogo alle mie due passioni: il recupero e il fai da te. Sulla parete, dipinta con uno smalto lavabile color tortora, ho appeso uno specchio degli Anni ‘20. Al centro, il lavabo d’appoggio Nuvola di Azzurra Ceramiche (cm 60x40 €329,12) è fissato su una console in mdf che ho dipinto nella stessa nuance del muro. Il rubinetto è IB Rubinetterie, scaletta e portaspazzolini di Discipline, piastrelle di Made a Mano, come quelle del ripostiglio e della cucina. Applique Talo di Artemide (€198).
La nostra stylist ci apre le porte del suo nido, in cui si respira in pieno il ‘suo’ stile, a metà fra i ricordi del Sud e la vita di oggi, tutta milanese. A raccontarcelo è lei, in prima persona
«Quando l’ho vista, nello stato originale Anni ’60, la casa era buia e sembrava molto piccola, forse per la divisione soffocante delle stanze o, forse, perché era piena di mobili...» racconta la nostra stylist Vanessa Pisk. «Però ho capito subito che sarebbe stata lei, la mia casa! Piccola sì, ma con un grande potenziale di luce e calore (una volta abbattute alcune pareti), con una vista impagabile (è al 6° piano): mi godo i tramonti meravigliosi che anche una città come Milano sa offrire. Da subito ho cominciato a fantasticare su come avrei potuto trasformarla e renderla mia. Finalmente, dopo tanti prima&dopo realizzati per altri, toccava a me! Fatta la ristrutturazione con l’amica architetto d’interni Martina Caglioni (tel. 338/75.04.574) non vedevo l’ora di ‘vestirla’ e creare angoli che fossero veramente miei nei colori, negli arredi e nella funzionalità. Ho scelto un azzurro polvere per le pareti, un parquet industriale per il pavimento e poi rivestimenti e colori caldi della terra del Sud, che mi ricordano un po’ le mie origini».