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New Home: ridisegnare gli spazi e le nostre abitudini

Alessandra Barlassina

Alessandra Barlassina  •  Gucki

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Come cambierà il nostro modo di vivere, lavorare e viaggiare dopo la pandemia? Come si modificheranno le case, gli uffici, gli spazi pubblici? Come possiamo (ri)organizzarci? Vitra ha chiesto a designer, architetti, scienziati e professionisti di immaginare la nostra futura quotidianità.

Quattro pubblicazioni, scaricabili gratuitamente dal sito di Vitra (in lingua inglese), raccontano come devono cambiare gli spazi con un occhio attento a quel design intelligente che sa unire estetica e funzionalità. Come nei viaggi aerei si parla di un prima e dopo l’11 settembre, la vita negli spazi condivisi verrà percepita come prima e dopo il Covid-19.

La pandemia ha dato una forte scossa alla nostra normalità: ci ha aiutato a scoprire che ridurre il traffico e la nostra impronta ecologica non è impossibile, così come migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale. Casa e ufficio non possono più essere luoghi statici, ma devono continuare a evolversi per rispondere alle nuove esigenze e trovare soluzioni creative.

Eravamo abituati a una divisione netta: dormire a casa e vivere fuori; il lockdown ci ha trasformati, volenti o meno, in ‘veri abitanti’ e ci siamo resi conto che le nostre case non sempre sono adeguate alle nuove richieste. Il design può aiutarci rispondendo alle esigenze e progettando nuove soluzioni non solo riguardo la distribuzione degli spazi e agli arredi, ma anche prestando grande attenzione ai materiali che devono essere più funzionali e semplici da igienizzare: meno tessuti e più metallo, laminato, plastica, legno…

La designer Ilse Crawford ha identificato 7 cambiamenti che hanno coinvolto o coinvolgeranno le nostre case e il modo di abitarle, organizzarle e arredarle.

  1. Via dalla città: la rivincita della provincia ci permetterà di vivere in case più grandi rispetto a quelle cittadine, con ampi spazi all’aperto.
  2. Effetto cocoon: la casa sarà sempre più il nostro luogo sicuro, c’è una sorta di ‘ritorno alla caverna’.
  3. Addio open space: abbiamo scoperto che è necessario dividere gli spazi per poter lavorare o studiare.
  4. Smart working: bando alle soluzioni improvvisate: occorre attrezzare un vero angolo lavoro con scrivania, maxi monitor, seduta ergonomica e illuminazione corretta.
  5. Spazi flessibili: gli ambienti si trasformano durante il giorno e si attrezzano come palestre per restare in forma anche ‘indoor’.
  6. Less is more: abbiamo riscoperto le piccole gioie che possono dare le cose più semplici, come una tisana calda o prendersi cura delle piante.
  7. Bentornato ingresso!: dopo essere stato cancellato dalle planimetrie, torna per garantire un filtro (sanificante) tra interno ed esterno.



I 4 pamphlet sono scaricabili su vitra.com