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È scomparso lo storico dell’arte Philippe Daverio

Il docente, saggista e sensibile divulgatore, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, aveva 70 anni.

Lo si ricorderà soprattutto per la sua simpatia e semplicità nel porgere il sapere soprattutto in campo artistico, caratteristiche che ne hanno fatto uno dei più amati divulgatori di cultura dei nostri tempi, nonostante le critiche di alcuni colleghi: nella notte è scomparso dopo lunga malattia lo storico dell'arte Philippe Daverio.

Nato a Mulhouse, in Alsazia, Daverio ha frequentato Economia e commercio alla Bocconi di Milano, senza mai laurearsi: «Io non sono dottore perché non mi sono laureato, ero iscritto alla Bocconi nel 1968-1969, in quegli anni si andava all'università per studiare e non per laurearsi», diceva.

Proprio questa sua presa di distanza dalle etichette e dai blasoni ne ha fatto uno dei personaggi culturali più amati e seguiti della nostra epoca. Oltre all'insegnamento e all'editoria, è stato un grande protagonista televisivo: tra gli altri ruoli, nel 1999 è stato inviato speciale della trasmissione Art'è su Rai 3  e conduttore dal 2002 al 2012 del programma di arte e cultura Passepartout, sempre su Rai 3.

Innamorato dell'Italia, dalle grandi città ai borghi più nascosti, ha rivestito alcuni ruoli legati alla politica, e dal 1993 al 1997, nella giunta Formentini del comune di Milano, dove ricopriva l'incarico di assessore con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all'Educazione e alle Relazioni Internazionali.

A darne notizia è stata l'amica regista e direttrice del Teatro milanese Franco Parenti Andree Ruth Shammah: "Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte", ha detto Shammah all'Ansa, mentre su Instagram ha scritto: "Amico mio ....il tuo silenzio per sempre è un urlo lancinante stamattina".

Numerosi gli attestati di stima e cordoglio

Emanuele Fiano del Pd: "Andree Ruth Shammah ci dà purtroppo notizia della scomparsa di Philippe Daverio uomo di grande cultura, simpatia e umanità. Una grande perdita per Milano e per tutti. Sono molto addolorato per la sua scomparsa. Sia lieve a lui la terra".

"Una gravissima perdita", ha aggiunto il presidente dell'Anpi provinciale di Milano Roberto Cenati, "per il Paese, per Milano, per la cultura, per tutti noi".

"Intellettuale di straordinaria umanità", così il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, "un capace divulgatore della cultura, uno storico dell'arte sensibile e raffinato. Con sagacia e passione, ha accompagnato le italiane e gli italiani nell'affascinante scoperta delle architetture, dei paesaggi, dell'espressione creativa, degli artisti, delle fonti del nostro patrimonio culturale. Tutto questo era Philippe Daverio, un uomo di cui ho sempre apprezzato la grande intelligenza e lo spirito critico e che già manca a tutti noi".

"Con Philippe Daverio scompare uno dei grandi protagonisti della vita culturale di Milano degli ultimi decenni". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ricordato sulla sua pagina Facebook lo storico dell'arte. "Daverio è stato un innamorato di Milano cui ha sempre dato la forza della sua originalità e della sua competenza, dal Comune alla Scala fino al Museo del Duomo e a Brera. L'ho visto all'opera in tanti frangenti, non sempre ho condiviso le sue posizioni, ma mi ha sempre colpito la sua libertà di pensiero. Soprattutto Milano e l'Italia devono allo spirito internazionale e alla capacità comunicativa di Philippe la sua lotta in difesa del bello e dell'arte del nostro paese di cui fu un instancabile e geniale divulgatore. Grazie, Philippe, and 'save Italy'".

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Laura Barsottini