Livia Scaramuzzino è la creatrice di @qgi_labedi questa tavola pensata per una cliente, novella sposa che desiderava una mise en place non da corredo e soprattutto «dove il superfluo
e l’ineffabile – fiori o cactus in testa, capelli al vento e aria francese – diventassero l’essenziale» dice. Piatti [qgi_lab], tovaglia [Lisa Corti].
Da una personalissima passione nasce questa tavola fatta di ceramiche con volti di donna. È una mise en place colorata e dal mood esotico. Da copiare per questa estate!
Livia Scaramuzzino faceva la fotografa nel mondo del cinema e adorava ritrarre donne; poi durante il covid ha cambiato vita. Ha iniziato a disegnare volti femminili, prima sui ‘cabochon’, dei ciondoli che realizzava dipingendoli con gli acquerelli e mettendoli sotto vetro, poi sui piatti, perché le danno la soddisfazione di spaziare nei particolari e dare vita «a quelle donne in cui riconoscersi o a cui ispirarsi. Tutte diverse, proprio come noi» dice. Il suo marchio, che trovi su Instagram con il motto ‘La bellezza salverà il mondo e noi siamo tutte bellissime’, oggi produce ceramiche, ciondoli, acquerelli e tessuti. A noi ha ispirato una ricerca parallela che ci ha riempite di buonumore e... spirito di sorellanza!
I consigli di Livia Scaramuzzino
Volti grafici. Non sceglierli tutti uguali, piuttosto mixa i soggetti. Del resto, anche noi non siamo tutte diverse?
Pattern geometrici. Aggiungi delle geometrie con i piatti piani, oppure con delle tovagliette all’americana che potrai stratificare sulla tovaglia (per la quale puoi anche concederti qualche fiore...).
Posate diverse. A ciascun volto assegna una coppia di posate dal colore differente. E metti solo quelli essenziali: questa è una tavola informale.
Tovaglia etnica. Righe che si incontrano con i tessuti damascati, ma anche quadretti e fiori dalle taglie maxi. Strizza l’occhio a fantasie dal sapore esotico o eclettico.
Tavola rotonda. È quella che preferisco perché è la più democratica: infatti non prevede nessun ‘capo’ messo a capotavola!