Da preservare: l’austero camino rinascimentale in peperino restaurato, il soffitto a cassettoni dipinto e il pavimento di graniglie originali Anni ’20 con cornice.
L’edificio storico del ’700, disabitato da più di cinquant’anni, è lo scenario del progetto
di restauro che intende integrare l’abitare contemporaneo, rispettando l’essenza storica della casa. Sedie in pino [modello Windsor].
Lampada da terra mod. Parentesi, design Achille Castiglioni e Pio Manzù del 1971 [Flos, ø cm 11x400h massima]. Poltrona Anni’50 [Anonima Castelli] rivista nel design da Irma e Stefano. Quadri [Matteo Giuntini].
La camera prende ispirazione dalle tecniche della scenografia teatrale. Progettata con un impalcato in legno, integra il letto, i moduli contenitore a scomparsa e il telo sali/scendi per
la videoproiezione che si muove grazie a un sistema di contrappesi con carrucole e sacchi
di sabbia. Stampa serigrafica Gorilla, serie della Natura, design Enzo Mari del 1976 [Danese, cm 112x112].
Il piccolo ingresso a corridoio, senza finestre, diventa protagonista con gli inserti di carta da parati che incorniciano le porte come se fossero quadri. «Abbiamo deciso di valorizzare lo spazio con un pattern avvolgente e tinte scure, a contrasto con il legno», racconta Irma. Carta da parati Bird & Pomegranate
della collezione Archive II Wallpapers [Morris & Co, cm 52x10 metri].
Accanto al camino, ’Cabanon da Viaggio’ progettato da Duilio Secondo Studio e presentato all’Edit di Napoli. L’aspetto è simile a quello delle casse in legno usate per trasportare
le opere d’arte e propone una versione di casa minima: un modulo
su ruote che ’permette di soddisfare le esigenze del viaggiatore legate alla vita
nomade, come la libertà, l’adattabilità e la facilità di trasporto’. Il box, aprendosi lungo la diagonale, svela una mini stanza su ruote che, in meno di un metro cubo, racchiude uno scrittoio, due sedute, un tavolino
e un letto.
Sei alla ricerca di una lampada a sospensione con carrucola? Puoi realizzarla fissando una carrucola a parete o a soffitto, oppure scegliere tra il look design di Aggregato Saliscendi [Artemide, ø cm 38x135/335h] o lo stile industriale di Arkita, in ardesia e vetro [Leroy Merlin].
Oggetti insoliti e dimenticati, come la stadia per i rilievi, il vecchio banco da scuola e il telefono in bachelite diventano protagonisti accanto
ai prototipi di design. Irma e Stefano sono costantemente alla ricerca
di oggetti che parlano di un passato prossimo. Simboli di un design anonimo, ma che appartenevano alla storia quotidiana. Puoi approfondire l’argomento con il libro ’Design Anonimo in Italia’ [Mondadori Electa].
Occupa la nicchia della stanza
da letto il vecchio armadio da spogliatoio per gli operai, ad ante singole, proveniente da una fabbrica dei primi del ’900 e restaurato
con un intervento conservativo
per mantenere la patina del tempo. Décor il ‘mobile’ con balloon di carta colorati. Minimali i punti luce: «Non volevamo che impattassero con l’architettura, invadendo troppo gli spazi» racconta Irma.
Nella stanza da bagno tradizione e design convivono creando uno stile inaspettato che unisce passato e presente. I pavimenti sono di graniglie originali Anni ’20 recuperate da un vecchio casale. La cassetta da bagno in ghisa, con il tubo discendente in piombo e l’isolatore elettrico in ceramica dei piloni dell’alta tensione
– usato come cachepot – interpretano con ironia il recupero creativo. I prodotti beauty sfilano sulla libreria MinimumBook in legno
e acciaio, nata dalla collaborazione con il designer Giuseppe Amato.
Sei alla ricerca di una libreria sospesa, di piccole dimensioni, da fissare alla parete del bagno?
Puoi scegliere tra Sospesa, la libreria con ripiani in legno massello sorretti da un sottile cavo d’acciaio tassellato a soffitto [Livyng Ecodesign, viene realizzata su misura]; oppure, se sei amante del design nordico, guarda la libreria icona String Pocket in acciaio tinto polvere: esiste anche la versione Bathroom System, con asta per gli asciugamani e ganci a J e a S appenditutto [String, cm 58x20x50h].
Nella cornice settecentesca si innestano come opere prime prototipi di design, pezzi unici e oggetti dimenticati. Qui, con l'arte del 'saper fare', gli architetti di Duilio Secondo Studio ritualizzano il passato.
Porta il nome del Transatlantico Duilio che nei primi anni del ’900 partiva da New York per l’Italia e di un pezzo di storia familiare, lo studio fondato da Stefano e Irma. Ogni progetto è il risultato della sintesi tra materiali primari – legno, ferro, pietra e cuoio – e un metodo che fonde forme e funzione, essenzialità ed esecuzione, peso e leggerezza. Ne è il manifesto la casa dei primi del ’700 (siamo a Campagnano, non lontano da Roma) dove convivono progetti di design e architettura – come il ‘Cabanon da Viaggio’– prototipi di studio, serie limitate, oggetti inattesi.
Le scelte fatte
La cornice è quella di un tempo: i soffitti a cassettoni, i serramenti con i vetri soffiati, il camino rinascimentale e le graniglie sono originali. «Abbiamo deciso di mantenere e preservare quanto più possibile» racconta Irma
Il tocco di stile
Nella palette neutra, i tocchi di colore vivono sui quadri, sulla wallpaper floreale e sul tessile.