Idee e tendenze

Scuola di bianco: il ‘non-colore’ su materiali e texture

Total white? Se opti per il tutto bianco, declinalo su materiali molto diversi tra loro.

Le texture di carte e tessuti, riflettendo la luce in modi ogni volta diversi, esprimono tutte le sfumature del bianco. L‘architetto Richard Meier ha fatto del bianco un elemento di progettazione:

Il bianco è il colore più straordinario, evidenzia le differenze tra aperture e chiusure, tra solidità e trasparenza, tra involucro e struttura.

Abbiamo imparato a distinguere le sfumature del bianco (da quelle calde a quelle fredde) e a sceglierle a seconda del tipo di ambiente e della luce.
Oggi parliamo dei vantaggi di avere rivestimenti, elementi strutturali, tessuti e complementi in bianco.

Fresco, versatile ed essenziale: andando oltre l’idea-basic della ‘parete bianca’, il non-colore svela un mondo di possibilità ed è quello che più di tutti può far ‘funzionare’ arredi e complementi, styling... e restyling! Ecco i punti di forza di questo magico alleato.


Il bianco svecchia l’atmosfera

Proprio perché associato all’idea di pulito e di candido, è il colore che in un tocco ‘rinfresca’ anche il mood più datato. Arredi scuri e pesanti, ma anche porte, modanature, cornici e oggetti: la lista degli elementi da poter ridipingere è assortita, basta solo valutare il tipo di supporto. Per il legno, si va dalla laccatura industriale (che può eseguire il tuo falegname di fiducia) alla smaltatura manuale; fino all’utilizzo di preparati speciali per materiali plastici e metalli.

Il bianco minimizza le differenze

Se ami mixare mobili e accessori diversi per stile, età ed essenza, o desideri integrare un arredo che sembra stonare con il resto, il bianco ti aiuta. Il motivo è presto detto: come un ‘bianchetto’ cancella gli errori e rende tutto omogeneo. Il massimo di questa sua capacità si esprime nei ‘total look’, dove l’assenza estrema del colore crea un’atmosfera quasi sospesa, senza tempo.

Il bianco semplifica lo styling

La regina dello stile shabby, la designer inglese Rachel Ashwell, prima di scoprirne tutte le potenzialità iniziò a usarlo proprio perché è una nuance che facilita la composizione di piccole ‘famiglie’ di oggetti. L’armonia tra le ceramiche da esporre, magari in una vetrina a vista, si crea subito col tutto bianco; così per lo still life di soprammobili rétro che trasforma la libreria in wunderkammer, o la tavola con i servizi spaiati. Se accosti cose ‘simili’, non ti resta che giocare
con i volumi, evidenziandoli con il bianco.

Testi

Grazia Caruso

Progetto

ricerca prodotti: Paolo Manca