Il designer Carlo Colombo. Se vuoi conoscere tanti altri
suoi progetti, il libro ‘Carlo
Colombo Industrial Design’ ti
offre 302 pagine dedicate
al suo lavoro, per apprezzare
ancora meglio la sua ricerca
del bello [Mondadori Electa].
Il suo battesimo come designer, ancora prima di laurearsi al Politecnico, si deve a Giulio Cappellini che lo ‘scoprì’. Da allora, non si è più fermato...
Innato pragmatismo a una visione internazionale: in 35 anni Carlo Colombo ha collaborato con i più prestigiosi brand del design.
Eleganza e bellezza sono caratteristiche evidenti dei suoi progetti. C’è invece una peculiarità meno palese? «Direi funzionalità e durabilità. Un oggetto non deve essere soltanto bello, ma anche funzionale e capace di rispondere alle reali esigenze delle persone. L’obiettivo è progettare soluzioni che sappiano resistere al tempo, non solo dal punto di vista estetico, e che siano in grado di rispondere alle necessità del mondo contemporaneo».
È stato ed è art director di molte aziende. Tra queste oggi c’è Elie Saab Maison. Come ha trasferito l’estetica di un brand di alta moda nel mondo del design d’arredo? «Il mio obiettivo è creare collezioni che rappresentino pienamente i codici di Elie Saab: precisione architettonica, materiali selezionati e cura per i dettagli. Ogni pezzo è la sintesi tra eredità sartoriale del brand e codici contemporanei del design. Il progetto nasce da un’idea condivisa con Mr. Saab, per interpretare i tratti che rappresentano il Dna del marchio».
Come è nata invece la sua idea di pezzi di design in limited edition, come la poltrona 784? «Dal desiderio di superare i confini della produzione industriale per avvicinarmi all’unicità dell’arte. Ho voluto dare vita a un oggetto che fosse al tempo stesso design e scultura, capace di suscitare emozioni e anche di raccontare una storia».