Giardinaggio

Intervista a Nigel Dunnett, archistar del verde

Per essere felici, abbiamo bisogno dell'abbondanza della natura. Ecco l'Intervista a Nigel Dunnett, archistar del verde.

Durante ‘I Maestri del Paesaggio’ evento che a settembre ha richiamato a Bergamo migliaia di visitatori e i più noti professionisti del settore, abbiamo incontrato Nigel Dunnett, vero archistar del verde e professore di Planting Design all’Università di Sheffield e ospite d’onore della manifestazione di quest’anno, che aveva come titolo 'From Nature to Nature (A Journey in the City of the Future'.

È opera sua ‘Green Square’, la trasformazione di Piazza Vecchia in un campo fiorito, con la messa a dimora di ben 15 mila piante e 70 diverse varietà! Un campo fiorito costellato da anemoni bianchi, rudbeckie gialle, verbene e aster viola che svettano in un apparente disordine fra le spighe delle graminacee.

Sostenibilità, biodiversità e cambiamento climatico, le parole chiave nei progetti di Nigel Dunnett. E l’obiettivo, anche in questo caso, era dar vita a uno spazio colorato e gioioso per ‘tutti’ i visitatori.

Cosa significa secondo lei progettare un giardino sostenibile?

Nel corso della storia i giardini sono stati visti come luoghi perlopiù decorativi, dimenticando che invece sono spazi dove uomini, natura e cultura si incontrano.
Il giardino non è lì solo per le persone, ma va pensato anche per tutti gli esseri viventi che lo abitano. I miei progetti, che integrano orticoltura ed ecologia, sono finalizzati a realizzare aree ‘ low impact’, autosufficienti e con un ridotto consumo di acqua, energia e prodotti chimici.

In Piazza Vecchia a Bergamo qual è stata la filosofia che l’ha ispirata?

Un’integrazione armoniosa tra natura e intervento umano, concetti fondamentali non più rinviabili. Ho creato uno spazio gioioso simile a quello delle praterie, ricco di tanti fiori colorati. Nel percorso i visitatori, come in un viaggio magico, sono circondati dalla grandezza della natura e sentono di farne parte. Questo scatena in loro un forte effetto emotivo.

È un po’ come immedesimarsi in un’ape che sorvola un goloso campo fiorito, giusto?

Il mio spirito è come quello di un’ape: entrambi, per essere felici abbiamo bisogno dell’abbondanza della natura. Lei è sempre in cerca di molti fiori per poter vivere e spazi nuovi da esplorare. Io faccio lo stesso!.