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Servono più rompibolle sui social network

Dissentire online senza litigare è possibile? Bruno Mastroianni dice di sì e lo spiega nel suo libro ‘La disputa felice’

Secondo Bruno Mastroianni dovremmo essere più ‘rompibolle’, cioè avere il coraggio di rispondere (in modo civile) a chi scrive o dice cose che non condividiamo, innanzitutto sui social network.

E che cosa c’entra questo con l’arredamento e il design?

Beh, CasaFacile è sui social da oltre 7 anni e sulla nostra fanpage facebook ne abbiamo viste delle belle, cercando ogni volta di rispondere a tutti e di far tesoro delle critiche. Sappiamo insomma di che cosa parla l’autore de ‘La disputa felice’

L’episodio a lieto fine che citiamo sempre in redazione?

Quella volta in cui siamo riusciti a far ricredere un’abbonata con problemi di consegna postale che aveva augurato di perdere il lavoro e altre amenità alla nostra giornalista che gestisce facebook.

Perché ‘rompibolle’?

Perché imparare a confrontarsi in modo efficace con chi la pensa in modo diverso da noi invece di chiudersi nella propria ‘bolla’ (il paradiso in cui nessuno ci contraddice) è davvero un’arte necessaria per migliorare la vita sui social.

Il confronto con il diverso non è una materia scolastica, non è detto che sia una delle cose che abbiamo imparato in famiglia, in certi contesti sociali ‘chiusi’ non c’è occasione per allenarsi…

Insomma, ci troviamo buttati in mezzo a un dibattito pubblico spesso senza preparazione. E litigare o sbattere (virtualmente) la porta diventano paradossalmente le scelte più semplici.

Il libro di Bruno Mastroianni cerca di superare questo ‘gap’ e ci offre strumenti utili per imparare a sostenere il proprio punto di vista anche in presenza di chi non è d’accordo, senza scontri né chiusure.

Quando diciamo a qualcuno che è ignorante, lo regaliamo a un populista. Ogni volta che chi ha una competenza rinuncia a intervenire, regala un consenso a un populista. Perché il confronto sia efficace è importante riconoscere l’altro in modo positivo anche se ha scritto qualcosa di strampalato. Bisogna rispondere sulla base del suo ragionamento, prendendolo molto sul serio anche se sbaglia, mostrandogli dove ha sbagliato. Questa è l’unica chiave per farsi ascoltare e ha un effetto culturale dirompente. Se tutti quelli che hanno competenze facessero questo lavoro paziente sui social, si otterrebbero cambiamenti enormi. Ogni volta invece che qualcuno dice una stupidaggine sui social, le persone preparate si stizziscono e se ne vanno, i restanti litigano. Questo rovina il ruolo culturale del web che potrebbe invece essere diffondere sapere e conoscenze.

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