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ciao, Mario

Ci sono storie che vanno raccontate. Anche se non c'entrano niente con la casa. O forse sì?

Una cosa davvero strana per Milano: essere svegliati ogni mattina da un fischiettìo. L'ora sempre la stessa: 7 e un quarto. E per mesi (anni?) chiedersi chi fosse... Non è stato difficile scoprirlo, era il barbiere (rigorosamente da uomo, come ce n'è più pochi, barba-e-cappelli, come usava), mai saputo come si chiamasse, chioma foltissima e aspetto da milanese di una volta, tutto bar e bottega. Il motivo fischiettato? Sempre lo stesso, mai una variazione sul tema: 'E non ci lasceremo mai'. Mi ero convinta fosse un pezzo dei Pooh, oggi ho controllato: la cantavano Wess e Dori Ghezzi (qualcuno se lo ricorda?) in un lontano Sanremo. Ho controllato perché stamattina nessuno fischiava più, nessuno la fischierà più... Ieri sera tornando a casa, davanti alla saracinesca abbassata c'era un mazzo di fiori. E un cartello: Ciao Mario. Subito sotto l'età: 59 anni. Strani casi della vita. Non ci ho mai scambiato una parola, lui non ha mai saputo né chi fossi né che era la mia sveglia quotidiana (lunedì esclusi). Eppure mi mancherà. 

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