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C’era una volta un bambino che sognava una torre…

...poi quel bambino è cresciuto e la torre se l'è presa davvero!

La torre è alta più di 20 metri, per un totale di sei piani. Salirli tutti è una vera impresa (lo so perché l'ho fatto!), una serie di scale che sembrano non finire mai, di ferro, di legno, leggermente inclinate o a perpendicolo ma tutte incredibilmente strette e ripide. A ogni piano una stanza: c'è la cucina con la zona pranzo -e bagno annesso- sali e ti accoglie la camera con un letto immacolato e soffice, ancora su e c'è un tavolo quasi onirico, immaginato per un tête-à-tête romantico, perché nel trattempo il bambino è diventato uomo (e architetto, e designer...). L'ultimo sforzo e arrivi in alto. E capisci tutto. Capisci perché quel bambino che sognava una torre si è innamorato proprio di lei, della Torre di Petroio (paesino medievale in provincia di Siena, uno di quei gioielli incontaminati che il mondo ci invidia). Perché da lassù la vista si perde, tra Pienza a Montalcino dalla Val d'Orcia al Monte Amiata. Restaurarla e poi, soprattutto, arredarla (i mobili sono stati montati dentro!) può sembrare follia, ma i sogni sono sogni e a volte la vera follia è proprio non seguirli... 
P.S. Quel bambino si chiama Giovanni Raspini, è un noto designer di argenteria e gioielli innamorato della sua Toscana.

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