Prima & Dopo

Trasformare un appartamento in loft

Da appartamento Anni ’50 a loft: il trucco? Via tutti i muri, si gioca con pareti in vetro,
mobili e pedane in ferro. E un luminoso parquet d’acero.

Silvia ha ereditato questa casa nel quartiere Flaminio a Roma. Pur avendola amata da sempre per l’atmosfera che vi si respirava, ha voluto ristrutturarla per adattarla alle sue esigenze di giovane appassionata di viaggi e musica, sempre circondata da amici per i quali prepara cene e brunch. Il suo  sogno? Una casa tipo loft! L’architetto Andrea Branca lo ha realizzato giocando con materiali, luce e volumi; poi, la nostra stylist Cristina Gigli ha dato il tocco CasaFacile. Eliminati tutti i tramezzi che definivano le stanze della zona giorno, ora c’è un unico grande living che ospita area relax e pranzo (ma anche la cucina, come vedremo più avanti).  La luce invade l’ambiente, che è giocato sui contrasti fra le pareti bianche, i pilastri più  i contenitori in metallo nero e i pannelli scorrevoli in vetro specchiato. Nel rispetto del mood esistente la nostra stylist Cristina Gigli ha, dunque, scelto mobili bianchi, complementi in legno e tessili materici nei toni dell’azzurro, giallo, rosa e grigio. Il pezzo imprescindibile scelto personalmente  da  Silvia? La scultura Mood in metallo appesa al muro. Quando torna dai suoi viaggi intorno al mondo assieme al fidanzato fotografo, Silvia non perde occasione per invitare gli amici più cari per cene in tema con i suoi tour. Per questo ha fortemente voluto che la zona pranzo, organizzata alle spalle dell’area relax, avesse un grandissimo tavolo (che ha fatto realizzare ad hoc in stile industriale) per stare comodi in otto, dieci persone, completato con sedie in colori diversi (tutto realizzato da Brancalab). Cristina ha pensato per lei un’apparecchiatura giocata sul mix di pezzi effetto classico (i piatti riproducono  quelli di Delft e i calici sono  in plastica) e contemporaneo come le sottili brocche, minimal come i candelieri. La cucina è stata ridimensionata e spostata nella zona tra ingresso e camera da letto. Disposta a 'L' con  mobili su misura in metallo nero e Corian, è di soli 6 mq, ma è completa di tutto, angolo snack compreso. Qui Cristina ha scelto e organizzato su top e mensole tutto il necessario per i pranzi quotidiani. Per dare luce all’ambiente, l’architetto Branca ha ‘chiuso’ il volume con pannelli in vetro (in parte fissi, in parte scorrevoli) trasparenti dal lato cucina e a specchio dal lato living in modo da far quasi scomparire in un gioco di magia il volume stesso. Inoltre, la parete verso la camera è ‘tamponata’ con una vetrata dal mood industriale. Per garantire la giusta pendenza degli scarichi dell’acqua è stata creata una pedana (rivestita sempre in metallo nero) che occupa tutta la fascia centrale della casa. Nella ristrutturazione la camera da letto non ha cambiato posizione, ma è diventata una specie di suite inglobando cabina armadio, bagno e una zona  studio. Tutti gli elementi fissi sono stati realizzati su disegno dell’architetto Branca e sembrano prendere corpo dalla pedana, rivestita in lamina di metallo, che attraversa la casa. Alla pedana, infatti, si appoggia il letto con comodini a sbalzo e da essa parte il maximobile che, nel corridoio, ospita i lavabi e, in camera, serve da madia. Con la ristrutturazione si è deciso che la luce doveva giocare un ruolo fondamentale e che gli ambienti dovevano essere fluidi. Per questo il corridoio di accesso alla zona notte non solo è chiuso da una porta a vetro (specchiata solo dalla parte  del soggiorno, per garantire la privacy), ma ospita un grande mobile con due lavabi che prosegue fin  dentro la camera. In questo modo, nel volume del bagno è stato possibile inserire una maxidoccia e, accanto al letto, è stata ricavata la cabina armadio.
Testi

Elena Favetti

Stylist

Cristina Gigli

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