Case dei lettori

Arredare una casa tutta in bianco

Una lettrice ci racconta come ha arredato la sua casa seguendo uno stile nordico-chic, con tanto bianco e pezzi vintage e di recupero. Una storia piena di belle idee da copiare

Ci scrive Valentina, affezionata lettrice di CasaFacile, che ha appena realizzato un sogno: comprare e arredare una casa. E lo ha fatto seguendo i consigli e lo stile che ogni mese trova sul giornale. Ecco il suo racconto, pieno di calore e di spunti a cui ispirarsi quando si comincia ad arredare una casa.
«La ristrutturazione è durata più o meno 6 mesi, la fatica è stato l’acquisto. Ci abbiamo messo quasi 2 anni. Però per tutto il tempo meditavo e raccoglievo idee per mobili e arredi. L’ispirazione più grande l’ho avuta leggendov CasaFacile: ogni volta che trovavo qualcosa di interessante ritagliavo le pagine e le mettevo nel mio “quaderno degli appunti”. La prima scelta che abbiamo fatto è stato il pavimento, in grès effetto parquet sbiancato a 3 formati e da lì ho 'sviluppato' la casa: stile dei mobili, colori…
Sapevo ciò che non volevo: colori vivaci e arredi troppo moderni e freddi. Mi piace l’idea che tutto abbia una storia da raccontare. Alle pareti ho scelto il bianco con qualche tocco di grigio tortora qua e là.  Mentre i bagni sono senza rivestimento ma tinteggiati con smalto color lavanda. Anche la cucina, molto basica ed essenziale, non ha rivestimento, solo un bordo di smalto grigio, il colore lo dà una bilancia vintage trovata dalla nonna e la planetaria, entrambe rosse.
Ho ricevuto anche tanti doni.
Da mia suocera un armadio in arte povera che ho fatto ricolorare di bianco da un falegname di fiducia, lo stesso che mi ha realizzato la cucina su misura. L’ho posizionato vicino all’ingresso in modo di avere un comodo spazio dove riporre giacche e borse appena entrati in casa.
La credenza era della mamma di mia suocera, anche quella è stata ridipinta. Un tempo nella parte alta aveva due vetri scorrevoli ma purtroppo con il tempo è stato modificata. Mi sono divertita a riempirla con porcellane inglesi trovate nei mercatini qua e là, un bilancino trovato in una soffitta e altre chincaglierie.
Ma i pezzi più belli sono una madia e un baule appartenuti alla famiglia di mia suocera.
Il baule lungo invece (foto in questa mail) l’ho  salvato dalla discarica, un signora voleva buttarlo perché non era più di suo gradimento. Ho fatto un trattamento antitarme sistemato qua e là dove serviva una verniciata ed era pronto per la mia camera da letto.
Il mobiletto secretaire  era in una soffitta di una lontana parente che ho svuotato. Appena l’ho vista mi sono innamorata non  era messa male mi è bastato pulirlo per bene e lucidarlo  incollare una gamba ed era pronta. All’interno custodiva anche dei tesori, ho trovato dei pezzi di corallo ed uno spillone con delle perle.
La soffitta è stata una scoperta dietro l’altra: ho trovato scatole di latta piene di bottoni vintage, specchi che ho ridipinto di bianco, pizzi merletti e lini meravigliosi.
Un'altra storia è stata la scelta delle luci. Ci ho perso mesi e mesi! Non riuscivo a trovare i telai “nudi” che avevo visto su una rivista, ho chiesto anche ad un'artigiana se poteva farmeli, ma niente. Ma non mi sono arresa.  Alla fine li ho trovati a Torino. Invece con la Tolomeo di Artemide è stato amore a prima vista! Ho pensato subito che sopra al tavolo della mia adorata nonna avrei messo quella luce.
Il tavolone è in legno di ciliegio, era della mia nonna usato in casa per cucinare ma non solo tanto è vero che c è una bruciatura da  ferro da stiro. Ho preferito lasciarlo naturale passando una generosa mano di olio paglierino per ravvivare il colore.
L’ultima cosa che ti posso raccontare è lo specchio scovato da un antiquario amico di famiglia, che ho ridipinto e posizionato in bagno. Volevo uno specchio che tenesse tutta l’intera parete ma non uno specchio moderno e freddo. Un giorno per puro caso ne parlo al nostro amico e mi dice che forse ha qualcosa per me! Era lo specchio di un mobile da pranzo con bordini di legno di foglie d’ oro lungo 2 metri, era il mio,  perfetto per la mia parete. Il colore proprio non c’entrava ma non era un  problema: una mano di chalk paint  e il gioco è fatto.
Questa è la mia storia, la casa non è ancora completa ma col tempo si riempirà di noi 4… più il gatto».

 
 

Ti potrebbe interessare